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Casa Bianca. Il ruggito di Joe: «Donald Trump sei un criminale»

Fabio Carminati sabato 13 luglio 2024

Joe Biden a Detroit, Michigan

Almeno l’Oscar se lo sarebbe portato a casa. La conferenza stampa del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a conclusione del vertice annuale della Nato a Washington ha infatti attirato oltre 24,2 milioni di spettatori, più che il gala degli Oscar. Secondo Variety, il gala degli Oscar, tenutosi a marzo a Los Angeles, è stato visto da 21 milioni di persone, tre in meno degli spettatori dell’”ultima chance” come l’hanno ribattezzata i media di oltre Oceano. La metà però degli spettatori del dibattito presidenziale tra Biden e l'ex presidente Donald Trump che ha avuto 51,3 milioni di osservatori: il punto, secondo molti, di non ritorno per il democtatico che in 90 minuti probabilmente si è giocato la riconferma. Come sostiene il 70 per cento degli americani e ormai una parte dominante dei progressisti che a partire dai leader democratici lo stanno abbandonando, compreso Barack Obama.

Ma il "vecchio" resiste, dice di non arrendersi e ruggisce ancora. Anche se quando si arriva agli insulti vuol dire che le altre armi sono ormai spuntate. Così Joe Biden in una rincorsa che sembra ormai disperata, nella notte è tornato ad attaccare Donald Trump in maniera decisa-. Non che l’avversario abbia mai brillato in delicatezza, ma il presidente non è andato per il sottile a Detroit, mentre i suoi sostenitori gli urlavano “Non mollare”. Il democratico ha accusato esplicitamente il suo predecessore e ora sfidante di "aver violentato una donna". Il riferimento è al caso di Jean Carroll, la giornalista che lo ha accusato per un'aggressione sessuale avvenuta 30 anni fa negata dal tycoon e che Trump ha dovuto risarcire con 83,3 milioni di dollari per averla diffamata. "Donald Trump è stato giudicato responsabile di violenza sessuale da un giudice che ci ha detto di non lasciarci ingannare da Trump - ha attaccato Biden - Questo è ciò che il giudice ha scritto, cito, il giudice in quel caso ha scritto del 'tentativo del signor Trump di minimizzare l'abuso sessuale, trovandolo stupido'. Il signor Trump l'ha violentata'". "Questo è il linguaggio del giudice, non il mio - ha continuato il presidente - L'ha violentata, come molte persone intendono la parola stupro". Ma ancor Biden ha definito l'ex presidente "un perdente" e "un criminale condannato", ricordando di aver "dichiarato bancarotta 6 volte...è persino andato in bancarotta gestendo un casinò". "Non pensavo fosse possibile. In un casinò non vince sempre il banco?", ha scherzato. E poi in un riferimento alle gaffe fatte nei giorni scorsi - quando ha chiamato Zelensky Putin e Harris Trump - ha ricordato di quanto il repubblicano "ha chiamato Nikki Haley Nancy Pelosi".

Poi ha cambiato terreno, sempre con tono determinato, nell'intervento che a parere di molti osservatori è risultato il più incisivo delle ultime settimane. "Trump lavora per le grandi aziende farmaceutiche e petrolifere, io lavoro per gli americani". Ha proseguito nell’evento elettorale in Michigan, incitando la folla. "Siete con me? Fermiamo Donald Trump?", ha gridato il presidente Usa ad una folla entusiasta nello Stato “in bilico” che potrebbe risultare determinante nel computo finale tra Trump e chiunque lo sfiderà sull’altro fronte.

Tutto pronto al Fiserv Forum a Milwaukee, in Wisconsin, per la convention repubblicana che incoronerà Donald Trump - Ansa

Però se Joe Biden potrebbe presto rimanere a secco di donazioni, dopo che ieri anche un altro gruppo di donatori ha deciso di “congelare” 90 dei milioni offerti al presidente per la campagna, il suo avversario getta la maschera dei finanziatori e il controverso Elon Musk con lui. Secondo Bloomberg, infatti, il miliardario ha donato "una somma considerevole" a un gruppo politico che lavora per fare eleggere Donald Trump alla Casa Bianca: si tratta di un comitato d'azione politica (Pac) chiamato America e che sarà tenuto a rivelare la sua lista di donatori il 15 luglio, secondo fonti citate dalla agenzia di stampa. Perché lunedì al Fiserv Forum di Milwaukee, in Wisconsin, Trump invece può cominciare lo scatto finale verso Pennsylvania Avenue e rivelare chi sarà il suo vice. Un vantaggio che a troppi (non solo in America) sembra ormai incolmabile per i rivali dell'asinello.