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STATI UNITI. Romney sceglie il vice: Ryan, leader del «Tea party»

sabato 11 agosto 2012
​Mitt Romney ha scelto il parlamentare Paul Ryan come candidato alla vice presidenza. Lo conferma il New York Times.
L'annuncio è stato fatto tramite una nuova app per smartphone della campagna del candidato repubblicano. Secondo Cnn inoltre, gli altri potenziali candidati alla vicepresidenza, Marco Rubio, Tim Pawlenty e Rob Portman erano stati avvisati della decisione già nel corso della notte. L'annuncio da parte di Romney è avvenuto durante la visita alla Uss Wisconsin, la nave della Seconda guerra mondiale che ha partecipato anche all'operazione Tempesta nel deserto nel 1991. Per una curiosa coincidenza, Ryan è nato ed è stato eletto deputato proprio in Wisconsin. La scelta di Ryan - secondo alcuni osservatori - rilancerà l'entusiasmo della base repubblicana e potrebbe essere una svolta nella campagna elettorale. Romney nella serata di venerdì avrebbe telefonato agli altri papabili candidati per ringraziarli e comunicare loro la sua scelta.Nato il 29 gennaio 1970, a Janesville in Wisconsin, Ryan si è laureato alla Miami University in Ohio. A soli 42 anni, conta già su una lunga esperrienza in Congresso, dove è stato eletto nel 1999. Presidente della commissione bilancio della Camera ha giocato un ruolo chiave nel mettere a punto le proposte di bilancio dei repubblicani, con modifiche significative al Medicare, il programma di assicurazione medica per coloro che hanno più di 65 anni o rientrano in determinate categorie. Nel marzo 2012, così nel 2011, si è fatto promotore della contro-finanziaria repubblicana, per rispondere al budget presentato dal presidente Barack Obama. Una proposta, quella di quest'anno di Ryan, che prevedeva la riduzione a due delle aliquote fiscali, forti tagli alla spesa e una revisione della sanità. Il progetto puntava a ridurre l'imposizione fiscale sulle imprese a un massimo del 25% a fronte del 35% attuale. Ma anche a ridurre le tasse sui più ricchi, abolendo l'Alternative Minimim tax, che fino a oggi ha garantito che i più abbienti pagassero almeno una tassa minima.