Il presidente iraniano Hassan Rohani, al suo secondo e ultimo giorno della visita a Roma, ha cominciato la giornata incontrando gli imprenditori italiani.
Ieri aveva incontrato Mattarella e Renzi, stamani
è stato ricevuto dal Papa in Vaticano.
Nel suo intervento al Business Forum Iran-Italia, organizzato da Confindustria e Ice, in collaborazione con la rappresentanza diplomatica di Teheran a Roma, Rohani ha osservato che l'Iran, uscito dalla peggiore recessione degli ultimi anni, è "un'economia emergente, il Paese più sicuro e stabile del Medio Oriente" ed è pronto ad accogliere gli investitori italiani.
«L'Italia è un partner economico importante». "L'Italia è un partner
importante, con un ruolo molto particolare", ha continuato,
"gli iraniani hanno molta fiducia nelle aziende italiane e c'e
spazio perché diano le risposte necessarie alla nostra
economia". E ha invitato a guardare all'Iran "non come un
mercato unico, ma come un Paese che è al centro di un mercato
molto più ampio" e che dunque può fare da ponte per
l'intero Medio Oriente.Rohani si è detto anche convinto che lavoro e occupazione aiutino a
battere il terrorismo: "Se vogliamo combattere l'estremismo nel
mondo, una delle strade sono lo sviluppo e l'occupazione
perché la mancanza di sviluppo crea forze per il terrorismo,
la disoccupazione soldati per i terroristi".
Squinzi: coglieremo le opportunità. L'Italia sembra pronta a rispondere alla chiamata: "L'obiettivo
è ritornare a una posizione di leadership", ha confermato il
presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che si è detto
"fiducioso" che si possano "cogliere tutte le opportunità".
Renzi invitato a Teheran. Il
governo italiano lavora da tempo all'obiettivo: il premier
Matteo Renzi è stato invitato a Teheran, e dopo le missioni
nel 2015, ce n'è già in programma un'altra, dall'8 al 10
febbraio.Con l'Iran "abbiamo riallacciato i fili interrotti,
ora comincia una nuova fase con il piede giusto", ha confermato
il presidente dell'Ice, Riccardo Monti. "È un Paese che ha una
grande voglia di Italia ma dobbiamo correre, perché c'è la
fila".
Gentiloni: Italia apripista. L'Italia ha un vantaggio sugli altri aspiranti partner dell'Iran perché negli ultimi anni ha
svolto "un ruolo di apripista", ha ricordato il ministro
degli Esteri, Paolo Gentiloni. E proprio Gentiloni, ricordando
l'impegno di Eni in Iran negli anni '50 del secolo scorso, ha
aggiunto: "Enrico Mattei affermava: 'quando cominciammo le
nostre attività in Iran eravamo dei sognatorì, ora quel sogno
si è trasformato in una realtà".