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Stati Uniti. Strage di Dallas, chi è l'unico killer

Paolo M. Alfieri sabato 9 luglio 2016
Si chiamava Micah Xavier Johnson, aveva 25 anni, era un riservista e viveva a Mesquite, nella contea di Dallas, il cecchino ucciso ieri dalla polizia con un robot-bomba all’interno di un garage. Johnson, afroamericano, dal marzo 2009 fino all’aprile del 2015 era stato nell’esercito come specialista carpentiere e muratore, secondo quanto riferito da fonti del dipartimento della Difesa statunitense. Non è chiaro se avesse ricevuto un addestramento per l’uso delle armi, quelle armi che però ha mostrato di saper usare bene per uccidere.>>>> LA STRAGE DI DALLAS: UCCISI 5 POLIZIOTTIIncensurato, abitava con la madre ed è stato definito un tipo solitario. Con tutta probabilità era un simpatizzante delle “Pantere nere”, il movimento militante afroamericano fondato nel 1966 da Bobby Seale e Huey Newton contro la brutalità della polizia e il razzismo. La Cnn ha diffuso una foto del killer con il pugno alzato, un atteggiamento tipico delle “Black Panther”. Secondo la stessa emittente, il killer era stato anche impiegato dall’esercito in Afghanistan tra il novembre 2014 e il luglio 2014, circostanza poi confermata dalle autorità. Per il ruolo svolto in Afghanistan, Johnson aveva avuto anche una medaglia al valore.Gli Usa del 2°emendamento. Disarmare la diffidenza di Vittorio E. ParsiStando al capo della polizia di Dallas, Mike Brown, durante il negoziato con gli agenti – prima che venisse ucciso dalla detonazione di un robot-bomba – Johnson si era definito «molto arrabbiato per il trattamento riservato agli afroamericani». Provava rabbia verso «i bianchi» tanto da volerli uccidere, «soprattutto i poliziotti». Ma non solo: Johnson era arrabbiato anche con Black Lives Matter, movimento che da anni organizza le proteste contro gli abusi della polizia, forse da lui ritenuto troppo poco aggressivo.