Guerra. Israele bombarda Gaza, è strage: «Oltre 400 morti, tante donne e bambini»
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Si contano i morti dei bombardamenti di questa notte a Gaza
Si fa di ora in ora più drammatico il bilancio dei nuovi raid israeliani su Gaza, ripresi nella notte su ordine di Benjamin Netanyahu, che ha ordinato "la ripresa della guerra" contro Hamas. Secondo il direttore del ministero della Sanità della Striscia, Mohammed Zaqout, i morti sono saliti "ad almeno 404, per la maggior parte donne e bambini palestinesi, mentre i feriti sono oltre 560". Hamas ha annunciato che il suo capo di governo a Gaza, Issam Da'alis, è stato ucciso negli attacchi.
Il premier israeliano ha dato ordine di attaccare Gaza dopo "il rifiuto ripetuto di Hamas di rilasciare i nostri ostaggi e dopo il rifiuto di tutte le proposte che ha ricevuto dall'inviato del presidente americano Steve Witkoff e dai mediatori". In una nota diffusa dall'ufficio del premier, si afferma che "Israele, da ora in poi, agirà contro Hamas con crescente forza militare". La Casa Bianca dal canto suo ha confermato che Israele ha consultato l'amministrazione americana prima di lanciare la nuova ondata di raid.
Hamas ha detto che riprendendogli attacchi Netanyahu "ha condannato a morte gli ostaggi" che si trovano ancora a Gaza. "Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di sabotare l'accordo di cessate il fuoco - accusa il movimento in una nota - La decisione di Netanyahu di riprendere la guerra è la decisione di sacrificare i prigionieri dell'occupazione e di imporre loro la condanna a morte''. Hamas denuncia poi che il premier israeliano continua a usare la guerra a Gaza come "una scialuppa di salvataggio" per distrarre dalla crisi politica interna. Il movimento islamista ha poi fatto sapere che sta "lavorando con i mediatori per frenare l'aggressione" israeliana iniziata la notte scorsa. "Hamas ha aderito all'accordo di cessate il fuoco e lo ha implementato con precisione, ma l'occupazione israeliana ha rinnegato il suo impegno e lo ha annullato riprendendo l'aggressione e la guerra", ha detto un funzionario del gruppo terroristico aggiungendo che "Hamas e le fazioni della resistenza sono in sessione costante per valutare la situazione e lavorare con i mediatori per frenare l'aggressione"
Tra le vittime si segnala il ministro dell'Interno di Hamas, il generale Mahmud Abu Watfa, che dirigeva la polizia e i servizi di sicurezza interna nella Striscia. Secondo i media a Gaza, tra le altre vittime degli attacchi ci sono Issam Da'alis, membro dell'ufficio politico di Hamas a Gaza e capo del comitato di monitoraggio delle attività governative, una posizione più o meno simile a quella di primo ministro. Tuttavia della morte di Da'alis si parla dal luglio scorso, anche se non c'è mai stata una conferma ufficiale da parte delle Idf o di Hamas.
Abu Ubaida Al-Jamassi, anche lui membro dell'ufficio politico di Hamas a Gaza e, secondo alcune fonti, capo del comitato di emergenza di Hamas che ha gestito Gaza durante la guerra, sarebbe un'altra delle vittime dei raid notturni, insieme con Bahjat Abu Sultan, funzionario di alto rango del ministero dell'Interno, responsabile delle forze di sicurezza al di fuori della sua ala militare. Inoltre sarebbe stato ucciso anche Ahmad Al-Khatta, direttore generale del ministero della Giustizia di Hamas.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, si è detto "sconvolto" dopo i nuovi raid. Da Guterres arriva "con forza" un appello affinché venga rispettata la tregua concordata a gennaio tra Israele e Hamas. "Il segretario generale è sconvolto per gli attacchi aerei israeliani a Gaza con un numero significativo di civili rimasti uccisi", ha detto il vice portavoce Farhan Haq, sottolineando "l'appello con forza" del Segretario Generale affinché venga "rispettato il cessate il fuoco", venga "ripristinata l'assistenza umanitaria senza ostacoli" e vengano "liberati senza condizioni gli ostaggi" ancora prigionieri nella Striscia.
Il Families Forum, la più grande associazione di familiari di ostaggi in Israele, ha chiesto al primo ministro Netanyahu di "smettere di uccidere" i loro cari, dopo i raid lanciati nella notte dall'Idf su Gaza. "Le famiglie degli ostaggi chiedono un incontro questa mattina con il primo ministro, il ministro della Difesa e il capo della squadra negoziale, durante il quale verranno chieste garanzie su come gli ostaggi saranno protetti dalla pressione militare e come ci si aspetta che vengano riportati indietro", afferma l'associazione in un comunicato stampa, prima di concludere: "Smettete di ucciderli adesso!".