MEDIO ORIENTE. L'annuncio di Kerry: ripresa colloqui di pace tra israeliani e palestinesi
Primo successo del segretario di Stato americano John Kerry, che questa sera ha confermato che israeliani e palestinesi hanno accettato di riprendere i colloqui. L'appuntamento per i delegati è nei prossimi giorni a Washington. L'annuncio è arrivato dallo stesso Kerry.Nel pomeriggio il segretario di Stato americano si era trasferito da Amman, dove si trovava da lunedì, in Cisgiordania: per la seconda volta in tre giorni ha incontrato il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, nel suo quartier generale, la 'Muqatah' di Ramallah. Si erano già visti l'altroieri sera nella capitale giordana. In mattinata Kerry aveva inoltre aggiunto un secondo e inatteso faccia a faccia alla già prevista riunione con Saeb Erekat, capo negoziatore dell'Anp.L'attivismo del capo della diplomazia Usa, che dovrebbe poi rientrare comunque a Washington, è stato imposto dalla bocciatura delle sue proposte da parte palestinese. Ieri sera le hanno infatti respinte tanto il Consiglio Rivoluzionario di al-Fatah, il partito nazionalista guidato da Abu Mazen, quanto dalla "maggior parte" delle altre fazioni rappresentate nel Consiglio Esecutivo dell'Olp.Una risposta formale dell'Olp non risulta ancora essere stata consegnata a Kerry: ma lo stallo venutosi a creare è talmente evidente che il presidente palestinese è stato costretto a rinviare a data da destinarsi una decisione definitiva sul riavvio dei colloqui con lo Stato ebraico.Sembra inoltre che il secondo faccia a faccia con Ereqat sia durato più del precedente a causa dei molti chiarimenti richiesti dall'interlocutore. Appare altresì significativa una circostanza: durante la sua pur lunga sosta in Giordania, a fronte dei tanti contatti diretti con i dirigenti dell'Anp, Kerry non ha mai visto di persona il premier israeliano Benjamin Netanyahu, limitandosi a sentirlo per telefono. Dopo l'esito negativo del summitpalestinese, d'altra parte, Netanyahu è stato chiamato dallo stesso Obama, che lo ha sollecitato a "riprendere i colloqui con i palestinesi il più presto possibile". Fino al colpo di scena di questa sera.