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Si riaccende la protesta. Turchia, concerti di pentole contro Erdogan

martedì 11 marzo 2014
Si riaccende in Turchia la protesta popolare contro il premier Erdogan, il cui partito è stato coinvolto in una sorta di "mani pulite". Come durante le grandi proteste di Gezi Park nella primavera scorsa a Istanbul si sono riaccesi questa notte i concerti di protesta di pentole sbattute dopo la morte questa mattina di Berkin Elvan, il ragazzo di 15 anni in coma da nove mesi simbolo della repressione della rivolta dei giovani turchi contro il premier islamico Recep Tayyip Erdogan. Da mesi non si sentivano "caceroladas" di protesta alle finestre attorno a Istiklal e Taksim, nel cuore europeo della città, e Kadikoy, sulla sponda asiatica, dove sono in corso da questo pomeriggio manifestazioni spontanee di protesta e di solidarietà con la famiglia del ragazzo. Migliaia di persone partecipano a manifestazioni spontanee in corso in diverse città del paese, sorvegliate dall'altro dagli elicotteri della polizia. Gli agenti anti-sommossa hanno usato la forza, caricando i manifestanti e usando gas lacrimogeni, spray urticante e cannoni ad acqua, a Istiklal e Kadikoy, a Kizilay, nel centro di Ankara, e ad Adana. Secondo le reti sociali ci sono diversi feriti. I manifestanti gridano "Berkin sei eterno" e "Erdogan assassino". Molti hanno in mano pezzi e filoni di pane, in ricordo di Berkin. Il ragazzo era stato infatti colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno sparato da un poliziotto il 16 giugno mentre andava a comprare il pane per il pranzo della famiglia. Il pane è diventato oggi un nuovo simbolo delle proteste di Gezi Park.