Una strage senza sosta. Dall'inizio dell'anno, 1.889
persone sono morte nel Mediterraneo mentre cercavano di giungere
in Europa in modo irregolare. Dall'inizio di giugno le vittime sono state 1.600 con un incremento considerevole. Lo ha stimato oggi l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ribadendo la richiesta di un'azione "europea urgente e concertata".
Di fronte alla drammatica situazione
alle frontiere marittime dell'Europa, secondo l'Unhcr serve
"un'azione urgente e concertata a livello europeo che preveda il
rafforzamento delle operazioni di ricerca e soccorso nel
Mediterraneo". L'organizzazione esprime "apprezzamento" per
l'operazione italiana Mare Nostrum "che ha permesso di salvare
migliaia di vite" e traccia un bilancio: circa 124.380 gli
arrivi via mare in Europa, di cui ben 108.172 in Italia (al 24
agosto) tra i quali almeno 14 mila minori di cui 8.600 non
accompagnati.
Gli ultimi giorni sono stati i più letali dall'inizio
dell'anno, ha detto la portavoce dell'Unhcr Melissa Fleming,
evocando almeno tre incidenti in mare. La situazione in Libia,
principale Paese di partenza, e in particolare il peggioramento
della situazione della sicurezza ha favorito la crescita delle
operazioni dei trafficanti ed ha spinto rifugiati e migranti
presenti nel Paese a rischiare il viaggio in mare piuttosto che
rimanere in una zona di conflitto, ha aggiunto.
L'Unhcr ha affermato che di fronte al crescente numero di
rifugiati e migranti, per lo più eritrei, siriani e somali,
servono alternative legali a questi viaggi pericolosi. Simile la
posizione dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni
(Oim): "alcuni dicono che la politica di salvataggio di Mare
Nostrum è un fattore che incoraggia più immigrati ad
attraversare il mare perché sanno che ci sarà qualcuno a
riceverli. Ma la realtà è che ci sono fattori più significativi,
tra cui la violenza e le difficoltà, sia nei paesi di origine
che di transito. Le persone fuggono da guerre, persecuzioni e
regimi totalitari. Tra i recenti arrivi in Italia figurano 14
Yazidi dall'Iraq e 180 abitanti di Gaza" sottolinea in una nota
Simona Moscarelli dell'ufficio Oim a Roma.