Mosca. Renzi da Putin: è la Libia la vera emergenza
giovedì 5 marzo 2015
Una soluzione "politica e diplomatica" al conflitto ucraino, ma anche il ruolo di Mosca in Siria, nella lotta all'Is e nella guerra in Libia, ormai diventata "una vera e propria emergenza". Sono questi i temi al centro del colloquio tra Matteo Renzi e il presidente russo Vladimir Putin, che l'ha ricevuto al Cremlino.
Dopo l'incontro di ieri con il premier ucraino Poroshenko, oggi Renzi ha avuto una serie di appuntamenti a Mosca. Il primo gesto, simbolico, stamattina alle 7.30 (9.30 a Mosca):
Renzi ha portato un mazzo di sei garofani rosasul luogo
dell'omicidio dell'oppositore russo Boris Nemtsov sul ponte
Bolshoi Moskvorecki a Mosca. Il premier, accompagnato
dall'ambasciatore italiano Cesare Maria Ragaglini, ha sostato
in silenzio per alcuni secondi davanti al mucchio di fiori che
giace dov'è caduto Nemtsov e dove si assiste a un
pellegrinaggio dei moscoviti da sabato, giorno dell'assassinio
dell'oppositore in circostanze ancora da chiarire.
Fiori sul ponte Bolshoi Moskvorecki
Subito dopo Renzi si è recato in ambasciata per incontrare la
comunità italiana in Russia, in particolare i dirigenti delle
imprese che lavorano nel Paese e che stanno affrontando le
conseguenze della crisi economica e delle sanzioni.
In tutto 130 i partecipanti, tra i quali i rappresentanti
di cinque aziende: Aimone di Savoia (Pirelli); Ferdinando
Pelazzo (Ubi Banca); Sergio Comizzoli (Cremonini); Brenno
Todaro (Pizzarotti); Antonio Piccoli (Pavan).
Sempre in mattinata il premier si è recato alla Casa Bianca di
Mosca, la sede governativa, per un colloquio con il capo del
governo russo, Dmitri Medvedev, per poi concludere la giornata
al Cremlino, dove ha incontrato il presidente Vladimir Putin poco dopo le 12, con un'ora di ritardo sulla tabella di marcia.Renzi con Medvedev"Il nostro dialogo politico è sempre molto attivo e sono felice di incontrarla a Mosca per parlare nel complesso dei nostri rapporti". Così il presidente russo Putin si è rivolto al premier Matteo Renzi accogliendolo al Cremlino.
Al centro del faccia a faccia col
leader russo, i dossier internazionali: dalla crisi ucraina a
quella libica, fino al conflitto in Siria e la situazione in
Medio Oriente. Sanzioni e controsanzioni pare non siano in
agenda da nessuna delle due parti, ma il capo del governo
italiano potrebbe far intendere a Mosca che la durata della
tregua nelle regioni dell'Est Ucraina potrebbe portare a un
allentamento delle misure punitive. Anche grazie al pressing italiano, pare sia stata rinviata
a maggio la discussione sul rinnovo delle sanzioni economiche
(in scadenza a luglio) che invece alcuni al Consiglio Ue
volevano già tenere questo mese.