L'allarme. Lo spettro del razzismo: sangue in Germania e Francia
Una manifestazione di neonazisti a Chemnitz, nell'Est della Gemania (Ansa)
Germania e Francia sono scosse da due casi riconducibili all'ondata di razzismo che da tempo ormai ha investito i due Paesi. Un eritreo di 26 anni è stato gravemente ferito a colpi di arma da fuoco in quella che è stata definita come un'aggressione razzista. Il fatto è avvenuto nella zona industriale di Waechtersbach, in Assia. Contro l'uomo, che è stato colpito all'addome, sono stati sparati tre colpi di pistola da un'auto in corsa da un uomo di 55 anni che si è dato alla fuga. Lo sparatore è stato ritrovato morto qualche ora dopo nella sua auto. Gli inquirenti pensano si sia suicidato e privilegiano la pista dell'aggressione razzista.
L'aggressore, che secondo la Bild si chiama Roland K. ed è tedesco, è stato ritrovato dalla polizia in fin di vita all'alba di oggi nella propria autovettura ed è morto durante il trasporto all'ospedale. Secondo lo Spiegel si è tolto la vita. Nella sua casa durante una perquisizione gli investigatori hanno trovato oggetti che ne indicano l'appartenenza a movimenti di estrema destra. La Bild riferisce che nella casa c'erano tre armi da fuoco, mentre nell'auto da cui l'uomo aveva fatto fuoco con una pistola calibro 9 sono state rinvenute altre due pistole. L'aggressore si sarebbe tolto la vita con una calibro 45.
Il giovane eritreo, che secondo la Procura si trovava regolarmente in Germania, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico e secondo la polizia è in condizioni stabili. Gli investigatori, comunque, sembra non abbiano dubbi: "Si tratta di un episodio di xenofobia", ha detto un magistrato della Procura generale di Francoforte in una conferenza stampa sull'aggressione in Assia.
L'ombra di un omicidio di stampo razzista scuote anche l'estate della Francia. A tre giorni dall'aggressione mortale, nei pressi di Rouen, di Mamoudou Barry, un trentunenne ricercatore universitario originario della Guinea, il procuratore della cittadina, Pascal Prache, ha annunciato l'apertura di un fascicolo giudiziario, con l'aggravante del movente razzista.
Fermato per l'aggressione, presso il suo domicilio, il principale ospetto Damien A, identificato grazie alle immagini della videosorveglianza. Noto per i suoi problemi psichiatrici, il ventinovenne è stato fermato e poi ricoverato, in un secondo tempo, per esami medici complementari. I fatti sono avvenuti sabato scorso, poco prima dell'inizio della finalissima di Coppa d'Africa tra Algeria e Senegal. Secondo fonti citate da Le Parisien, Damien A. - un cittadino francese di origini turche - avrebbe apostrofato Mamoudou Barry e la moglie incontrandoli in strada, all'altezza di una fermata del bus: "Voi sporchi neri, vi uccideremo questa sera". Parole che hanno indotto l'insegnante in giurisprudenza a scendere dalla sua auto e chiedere spiegazioni. A quel punto l'aggressore lo ha colpito violentemente, a pugni, poi con una bottiglia, fino a farlo rovinare a terra. Soccorso poco dopo, Mamoudou è stato ricoverato in ospedale dove è morto il giorno successivo.