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La strage. Raid dei jet Usa sulle truppe siriane: 100 vittime. Assad: crimine di guerra

Paolo M. Alfieri venerdì 9 febbraio 2018

Militari americani vicino alla località di Manbij, nel nord della Siria (Ansa)

Più di cento tra soldati e miliziani filo-governativi siriani sono stati uccisi nei raid aerei e di artiglieria compiuti dalla Coalizione a guida Usa nell'est della Siria mentre le forze lealiste di Bashar el-Assad, sostenute da Russia e Iran, tentavano di impadronirsi di un pozzo petrolifero nella regione di Deir ez-Zor. A riferirlo sono stati media panarabi citando fonti locali e rappresentanti americani della Coalizione. Secondo le fonti, le forze lealiste avevano superato l'Eufrate verso est dirette al pozzo petrolifero di Khusham, vicino a Deir ez-Zor e controllato dalle Forze siriane democratiche, la piattaforma guidata dal Pkk siriano e sostenuta dagli Stati Uniti.


Secondo la Cnn, invece, le operazioni hanno avuto inizio dopo che le forze lealiste "hanno avviato un attacco non provocato" contro un quartier generale delle Forze Democratiche siriane, dove consiglieri della coalizione stavano lavorando assieme ai combattenti siriani sostenuti dagli Stati Uniti.
I media governativi siriani non confermano né smentiscono per il momento la notizia, che non può essere verificata in maniera indipendente. Miliziani curdo-siriani, affermano le fonti, hanno partecipato agli scontri per fermare l'offensiva lealista, appoggiata da Iran e Russia. La Coalizione a guida Usa ha sostenuto con artiglieria e raid aerei la controffensiva curda per evitare l'avanzata governativa in un'area che mesi fa era controllata dal Daesh.

Il governo siriano ha definito "crimine di guerra" e "crimine contro l'umanità" gli attacchi aerei della coalizione a guida statunitense. Lo ha affermato, in una lettera indirizzata al segretario generale delle Nazioni Unite, il ministero degli Esteri siriano. Gli Usa, per Damasco, usano "la scusa di combattere il terrorismo per istituire basi illegittime sul territorio siriano". Di conseguenze, prosegue il ministero, "il governo siriano ribadisce la sua richiesta di sciogliere questa coalizione illegale".

Gli Usa non stanno cercando un conflitto con le forze governative siriane ma hanno il diritto all'autodifesa, ha replicato il Pentagono. "Le nostre forze hanno il diritto intrinseco all'autodifesa, non stiamo cercando un conflitto con il regime", ha sottolineato la portavoce del Pentagono, Dana White.

Gli attacchi del regime

Tra martedì e mercoledì erano state un centinaio le vittime e circa duecento i feriti dei raid aerei governativi siriani compiuti alla periferia est di Damasco. Il distretto del Ghouta, controllato da fazioni ribelli jihadiste e islamiste, ha subito uno dei peggiori bagni di sangue da anni. Il governo francese ha anche riferito che ci sono “tutte le indicazioni” che il governo siriano stia usando bombe al cloro nei suoi raid. Anche Amnesty International ha parlato dell’uso di armi chimiche vietate a livello internazionale da parte del regime, in particolare dell’attacco con il cloro contro la città di Saraqib. Stamattina si è avuta notizia di altri bombardamenti da parte del regime alauita sul Ghuta, a est della capitale siriana almeno 75 civili uccisi, tra cui bambini - anche neonati - e donne, cifre fornmite da fonti mediche ma non verificabili in maniera indipendente sul terreno. Si tratterebbe di bombardamenti aerei governativi siriani sulla zona ribelle: un'area densamente popolata da civili, assediata dalle truppe lealiste e controllata da gruppi delle opposizioni armate.