Mondo

Medio Oriente. Rappresaglia israeliana contro l'Iran. Gli ayatollah: «Non risponderemo»

Redazione sabato 26 ottobre 2024

Le fiamme in un sito militare alle porte di Teheran

Notte di fuoco in Iran con Israele che ha portato a termine, con tre raid consecutivi «precisi e mirati» su obiettivi militari, la sua annunciata “vendetta” contro Teheran dopo l'attacco del primo ottobre. Una risposta concordata con gli Usa, avvertiti in anticipo, che avevano raccomandato nei giorni scorsi a Israele di non colpire siti nucleari. E a cui, hanno fatto sapere gli ayatollah, «non risponderemo».

Teheran aveva lanciato circa 200 missili contro Israele il primo ottobre, inclusi per la prima volta diversi missili ipersonici, in un momento delicatissimo per le tensioni regionali esacerbate da un anno dalla guerra a Gaza tra Israele e Hamas, e per la sua estensione nel vicino Libano, dove l'esercito israeliano affronta Hezbollah. E Israele aveva promesso di farla pagare all'Iran per questo attacco. I raid sono avvenuti nella notte, intorno alle 2:15 ora locale (le 24:45 in Italia), principalmente a ovest di Teheran, secondo l'agenzia di stampa ufficiale Irna. Gli aerei militari «hanno colpito i siti di produzione dei missili che l'Iran lancia da un anno contro lo Stato di Israele. Questi missili rappresentano una minaccia diretta e immediata per i cittadini di Israele» ha detto l'esercito israeliano una dichiarazione. Gli attacchi hanno preso di mira anche batterie di missili terra-aria e altri sistemi aerei «che avevano lo scopo di limitare la libertà di Israele di operare in Iran», ha spiegato l'Idf, precisando che questi raid erano terminati. «Il nostro messaggio è chiaro: tutti coloro che minacciano lo Stato di Israele e tentano di far precipitare la regione in un'escalation più ampia pagheranno un prezzo elevato» ha detto il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell'esercito.

Netanyahu con i generali israeliani - Chine Nouvelle/Sipa

Israele «ha attaccato centri militari nelle province di Teheran e quelle del Khuzestan (sud-ovest) e di Ilam (ovest)», al confine con l'Iraq, «come parte di un'operazione che genera tensioni", hanno affermato in un comunicato le forze di difesa aerea iraniane, precisando che l'attentato ha causato "danni limitati in alcuni luoghi». La televisione di Stato iraniana ha riferito di «sei forti detonazioni» attorno alla capitale iraniana, «collegate all'attivazione del sistema di difesa aerea». Due soldati iraniani sono rimasti uccisi. L'Iran ha quindi chiuso lo spazio aereo e interrotto i voli, ripresi a raid concluso, intorno alle 6 di mattina (ora italiana).

Due funzionari iraniani, uno membro delle guardie della rivoluzione (Irgc) , hanno riferito al New York Times che Israele ha attaccato tra l'altro il sistema di difesa aerea S-300 dell'aeroporto internazionale Imam Khomeini a Teheran, che fornisce protezione ad alcune zone della capitale iraniana. Almeno tre basi missilistiche dell'Irgc sarebbero state colpite nella capitale. Secondo le fonti, nella seconda ondata di attacchi israeliani, droni hanno attaccato la "base militare segreta" Parchin alla periferia di Teheran, uno ha colpito la base mentre gli altri sono stati abbattuti. «Nessun incendio o esplosione» è stato segnalato nella principale raffineria di Teheran, ha detto l'agenzia di stampa locale Tasnim. Secondo Sky News Arabia, l'Iran ha fatto sapere a Israele, tramite un mediatore straniero, che non risponderà all'attacco. Anche se il Ministero degli Esteri di Teheran ha rivendicato "il legittimo diritto alla autodifesa secondo la Carta delle Nazioni Unite ed è inoltre obbligato a difendere il paese contro qualsiasi aggressione straniera".

Il ministro agli Affari esteri, Antonio Tajani ha fatto sapere che "non ci sono stati problemi per i 450 cittadini italiani che stanno in Iran. Ho parlato poco fa con l'ambasciatrice e tutto è abbastanza tranquillo per i nostri concittadini che abbiamo fatto registrare con la app Viaggiare sicuri. Quindi sono anche geolocalizzati e cerchiamo di dare loro tutte le informazioni necessarie".