La conferenza di fine anno. Putin "apre": sono pronto a parlare con Trump
Vladimir Putin nella conferenza di fine anno a Mosca
Pronto a parlare con Trump. E pronto a parlare con Assad. Durante la tradizionale (e fluviale) conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin lancia una serie di avvisi. Di disponibilità al dialogo ma anche di forza: la Russia ha forze e fondi a sufficienza per ripristinare tutti i suoi territori storici. Il numero uno del Cremlino ha tenuto la tradizionale conferenza di fine anno, che, per la terza volta, viene organizzata insieme con un altro appuntamento, chiamato "In linea con il presidente" e dove Putin risponde a domande che arrivano da ogni parte del Paese.
Lo zar ha iniziato parlando della situazione economica del Paese, definendola "stabile e affidabile" e spiegando che in due anni la Russia è cresciuta molto più degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Subito dopo, si è iniziato a parlare subito di Ucraina. «I nostri combattenti stanno riconquistando il territorio per chilometri quadrati ogni giorno», ha sottolineato Putin, aggiungendo subito dopo che le truppe ucraine abbandoneranno tutto il territorio nella regione di Kursk che hanno conquistato.
Infine, ha voluto parlare del missile Oreshnik, un’arma moderna, impossibile da essere intercettata dalle difese occidentali, aggiungendo che la Russia ha "molti ragazzi" con cui parlare in Ucraina, che "vorrebbero cacciare i nazisti".