Ted Cruz batte Donald
Trump in Iowa, staccandolo di ben quattro punti. Mentre sul
fronte democratico,
è sostanziale pareggio tra Hillary Clinton e Bernie Sanders:
"Too close to call", dicono i media americani, troppo vicini i
due candidati per dichiarare un vincitore, con la ex first lady
avanti di un soffio.
Sono proprio Cruz e Sanders a esultare. Loro che rispetto ai
due frontrunner nel piccolo stato del midwest partivano in
svantaggio. Mentre, al di là delle dichiarazioni ufficiali, un
certo nervosismo serpeggia sia nell'entourage della Clinton sia
tra i sostenitori di Trump, che deve subire anche lo smacco di
essere stato quasi raggiunto dal giovane senatore della Florida
Marco Rubio.
Quest'ultimo, l'uomo su cui punta l'establishment del partito
repubblicano che mal sopporta sia Trump che Cruz, è la vera
sopresa dei caucus in Iowa, con uno sprint che lo ha portato a
un solo punto dal tycoon newyorchese. Mentre per Jeb Bush è una
debacle, con solo il 2,8% delle preferenze.
Hillary parla quando ancora il risultato non c'è, forse
anche per la tempesta di neve che sta per abbattersi su Des
Moines e che spinge un pò tutti a fare presto, a ripartire il
prima possibile. Anche Sanders anticipa i tempi, ed esulta: il
'too close to call" per lui è già una vittoria. Per il
senatore del Vermont l'Iowa ha parlato e con un messaggio
chiaro: "È troppo tardi per la politica dell'establishment e
l'economia dell'establishment".
Per Hillary è l'incubo ricorrente: di nuovo l'Iowa, là dove
fu battuta da Barack Obama nel 2008, un "déjà vu" reso ancora
più complicato dalla prossima tappa, il New Hampshire, dove
Sanders è favorito e dove Hillary Clinton vuole volare subito.
La festa più grande nel quartier generale di Cruz e in
quello di Rubio. Il primo è raggiante: "L'Iowa ha parlato. Ha
mostrato che la nomination repubblicana non sarà decisa dai
media, da Washington e dalle lobby, ma dal popolo". E ricorre
addirittura allo "Yes we can", lo slogan di Barack Obama che nel
2008 proprio in Iowa cominciò la sua cavalcata trionfale verso
la Casa Bianca, battendo la Clinton. E Hillary è il principale
obiettivo di Rubio: "La sconfiggeremo, così come sconfiggeremo
Sanders. Non possiamo attendere un altro momento per riprenderci
il Paese dopo sette anni di Obama".
Intanto il post-Iowa vedrà anche due candidati in meno: si
ritira l'ex governatore del Maryland Martin ÒMalley, lasciando
sul campo democratico una lotta a due. E tra i repubblicani
rinuncia Mike Huckabee. In entrambi casi non una sorpresa, visti
i risultati insignificanti sia nei ondaggi che nei caucus
dell'Iowa.