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Russia. Un anno dopo la morte, l'«eroe» Prigozhin dà ancora fastidio a zar Putin

Redazione Esteri venerdì 23 agosto 2024

Il saluto dei nostalgici a Prigozhin

Un anno dopo resta l’”eroe” che anche da morto dà fastidio allo zar. In molti si sono riuniti oggi in un cimitero dell'ex capitale imperiale russa San Pietroburgo sotto una leggera pioggia estiva per celebrare un uomo che secondo molti di loro continua ad essere quello che ha “dato la vita per servire il suo Paese”. La morte nel misterioso “incidente aereo” di Evgenij Prigozhin il 23 agosto dello scorso anno all'età di 62 anni ha segnato il bizzarro capitolo finale di una delle figure più grottesche della Russia moderna. Prigozhin, un ristoratore (soprannominato il “cuoco di Putin”) è diventato leader della forza mercenaria del Gruppo Wagner, è salito alla ribalta dopo che la Russia ha inviato il suo esercito in Ucraina nel febbraio 2022. I suoi combattenti – tra cui migliaia di detenuti reclutati dal carcere – hanno guidato l’assalto russo alla città di Bakhmut in una delle battaglie più lunghe e sanguinose dell’“operazione militare speciale”, il termine preferito dal Cremlino per definire il conflitto.

Accanto alla tomba di Prigozhin nel cimitero Porokhovskoye di San Pietroburgo, un prete ha letto una preghiera mentre un gruppo di donne cantava inni. Poi la gente si è lasciata andare, incurante degli agenti in borghese, in tarnti l’hanno salutato come Accanto alla tomba di Prigozhin nel cimitero Porokhovskoye di San Pietroburgo, un prete ortodosso in tunica ha letto una preghiera e si è fatto il segno della croce mentre un gruppo di donne cantava inni.

Coloro che sono venuti a rendere omaggio hanno detto che Prigozhin dovrebbe essere ricordato come un eroe della madrepatria. "Ci sono persone come ad esempio (l'astronauta sovietico) Yuri Alexeyevich Gagarin, oppure Evgenij Viktorovich Prigozhin, di cui dovremmo essere orgogliosi", ha argomentato Dmitrij, parlando vicino alla tomba del mercenario. “I nostru figli che stanno crescendo dovrebbero guardarli con ammirazione” ha aggiunto.

L'omaggio al memoriale spontaneo allestito a Mosca - Ansa

Altri hanno scattato foto posando a fianco della statua in bronzo a grandezza naturale di Prigozhin, con a fianco una bandiera di Wagner e il tricolore russo. In un memoriale improvvisato in una strada trafficata nel centro di Mosca, gli “ammiratori” ieri hanno lasciato decine di mazzi di rose rosse e bianche sotto un muro adornato con fotografie di Prigozhin e dei suoi lealisti di Wagner.

Prigozhin, che aveva sfruttato la considerevole presenza di Wagner sui social media per strombazzare i suoi successi sul campo di battaglia, si è scontrato con l’establishment militare russo la scorsa estate quando ha ripetutamente accusato i vertici dell’esercito di incompetenza e persino di tradimento. Nel giugno dello scorso anno aveva anche guidato un ammutinamento di breve durata in cui i suoi combattenti Wagner avevano preso il controllo della città meridionale di Rostov sul Don e marciato verso Mosca prima di tornare indietro. Esattamente due mesi dopo, il leader Wagner è morto quando il suo aereo è precipitato misteriosamente a nord di Mosca, uccidendo tutti quelli che si trovavano a bordo Glissando in pubblico sulla sfida più concreta lanciata al presidente Vladimir Putin da quando è salito al potere nel 1999, anche ieri in molti hanno affermano “che il conflitto in Ucraina sarebbe più vicino alla conclusione se Prigozhin fosse ancora vivo”. Tutte frasi finite nelle decine di rapporti che in serata sono finiti sulle scrivanie dei capi del servizio interno di intelligence russo.

“(La sua) compostezza (è ciò che serve ora). La sua capacità mentale di organizzare le cose, di fare (ciò che è necessario)", ha detto Alexander confuso tra la folla nel cimitero: "Penso che se fosse lì insieme al gruppo Wagner e continuasse la sua attività, la questione con l'Ucraina sarebbe molto più vicina alla soluzione".