Unione Europea. Bielorussia, il Sakharov all'opposizione: «Siamo destinati a vincere»
Svetlana Tikhanovskaya riceve le congratulazione della presidente della Commissione Ursula von der Leyen
I bielorussi che dalle elezioni 9 agosto scendono in strada «marciano per il proprio futuro e per il futuro di chi non può essere lì. Marciano per la libertà e la dignità dei bielorussi, degli europei, per la vostra e la nostra. Senza bielorussi liberi, neppure l’Europa è completamente libera». A loro nome Svetlana Tikhanovskaya ha ritirato il Premio Sakharov 2020, davanti al Parlamento europeo riunito quest’anno eccezionalmente a Bruxelles. Tikhanovskaya, candidata alle presidenziali contro Aleksandr Lukashenko e leader dell’opposizione, costretta all’esilio in Lituania, è sul palco assieme a Veronika Tsepkala, a rappresentare il Consiglio di coordinamento dell’opposizione democratica cui è assegnato il premio per la libertà di pensiero.
«Siamo destinati a vincere e noi vinceremo», premette Tikhanovskaya a fianco del presidente del Parlamento David Sassoli. Un grido di vittoria che si tramuta subito in un pensiero di dolore per tutti i detenuti nelle carcere del regime: «Voglio che tutti i bielorussi che ora sono in prigione o sono stati costretti a vivere in esilio ritornino a casa». Un grido di vittoria che diventa pure un appello di Svetlana Tikhanovskaya all’Unione Europea a «stare al nostro fianco: siate coraggiosi e sostenete il popolo bielorusso».
Nel suo saluto il presidente Sassoli ricorda il blogger Sergeij Tikhanovsky, marito di Svetlana e principale oppositore di Lukashenko, «ancora in carcere per il solo reato di aver voluto esercitare il suo diritto di candidarsi alle elezioni», come anche Mikola Statkevich e Maria Kalesnikava, rappresentati ieri a Bruxelles dai loro familiari. «Negli ultimi sei mesi – ha aggiunto Sassoli rivolto a tutta l’opposizione bielorussa – avete mostrato al mondo cosa vuol dire davvero non arrendersi. Avete difeso i vostri diritti e non rinunciate a lottare nonostante il dolore, la sofferenza e la paura». Il coraggio, conclude Sassoli citando Nelson Mandela, «non è l’assenza di paura, ma il trionfo su di essa».
Il Parlamento Europeo lo scorso 26 novembre ha approvato una dura risoluzione di condanna delle violazioni dei diritti umani in Bielorussia, ha chiesto una indagine internazionale sui crimini del regime di Lukashemko e sta organizzando dal 18 al 21 dicembre una missione di accertamento dei fatti avvenuti in Bielorussia per stabilire un ulteriore sostegno all’opposizione democratica.
«Non ho rimpianti, ho combattuto per la libertà e questa è la partita più importante della nostra vita», ha dichiarato Yelena Leuchanka, promotrice della piattaforma “Sportivi contro Lukashenko”. La cestista della Wnba, la lega professionistica femminile degli Usa, è stata arrestata lo scorso settembre e condannata a 15 giorni di carcere per aver partecipato alle proteste.