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Lo scandalo. Dopo le proteste di massa, lascia il governatore di Porto Rico

Redazione Esteri giovedì 25 luglio 2019

Dopo le proteste di massa per il «RickyLeaks», lascia il governatore di Porto Rico. Ricardo Rossello ha annunciato le sue dimissioni effettive a partire dal 2 agosto, piegato dallo scandalo innescato da una sua chat privata apparsa sulla stampa: una chat con alcuni dei suoi più stretti collaboratori contenente insulti sessisti e omofobi, piani per screditare la stampa, strategia di propaganda, corruzione e violenza.

È un momento storico per Porto Rico: è la prima volta che un governatore dell'isola caraibica, che è un territorio non incorporato degli Stati Uniti d'America, si dimette durante il suo mandato cedendo alla pressione del popolo. Nella chat, Rossello scherzava perfino sui morti durante l'uragano Maria che ha devastato l'isola nel 2017 e prendeva di mira la pop star Ricky Martin: "Un maschilista che va a letto con gli uomini perchè le donne non sono all'altezza". Da settimane si ripetevano manifestazioni di piazza contro il governatore, difeso invece a spada tratta da Donald Trump. Per le dimissioni di Rossello si erano espressi con chiarezza anche i vescovi locali.

Che ieri sono intervenuto di nuovo. "In questo momento importante e storico per il nostro popolo, noi Vescovi cattolici di Puerto Rico, invitiamo tutti i fratelli portoricani a mantenere la serenità e l’equilibrio democratico che merita questo periodo di transizione di governo. È tempo di andare avanti in questo momento cruciale della storia, che ci chiama a una profonda riflessione come società portoricana. Facciamo di questo momento una grande opportunità per unirci come popolo e lavorare insieme, senza bandiere e partiti, nella ricerca del bene comune per superare la crisi fiscale, la corruzione, la violenza e altri mali": è l’appello dei vescovi di Puerto Rico, inviato all'agenzia Fides, a poche ore dalla notizia delle dimissioni del governatore dell'Isola.
"È tempo di ricostruire il paese come un paese democratico, unendo la volontà di sviluppare nuove politiche di governo che aiutino lo sviluppo integrale della persona. Ogni cittadino, non importa il colore, il credo, il sesso o il partito politico, riesca a dare il meglio di sé, per iniziare una nuova fase della vita nella storia di questo popolo. Nessuno rimanga a braccia incrociate, perché, uniti, è possibile un Porto Rico migliore!" continua il testo firmato da monsignor Rubén A. González Medina, vescovo della Diocesi de Ponce e presidente della Conferenza episcopale di Puerto Rico.