Mondo

Gran Bretagna. Sgomberata la chiatta dei migranti a Portland: casi di legionella

Redazione Esteri venerdì 11 agosto 2023

La chiatta che ospita i migranti a Portlland

Tracce di legionella a bordo, mega-barcone evacuato. Si profila l'ennesimo, imbarazzante passo falso nella strategia della linea dura del governo britannico di Rishi Sunak - sbandierata in questi mesi a colpi di annunci reboanti - per scoraggiare il flusso dell'immigrazione illegale attraverso la Manica dopo le tante promesse di una stretta post Brexit ai confini dell'isola. Stavolta a finire in standby è il contestato trasferimento di richiedenti asilo sulla Bibby Stockholm, chiatta-alveare ormeggiata da qualche giorno al largo di Portland, nel Dorset (Inghilterra meridionale) per dare alloggio in mare, in stato di semireclusione, fino a 500 uomini adulti.

I 39 individui fatti imbarcare faticosamente finora tra le proteste, a partire dal 7 agosto, sono stati infatti tutti evacuati dopo la scoperta di tracce del contagiosissimo batterio della sindrome del legionario (o legionellosi) fra le tubature delle cabine. Il ministero dell'Interno, guidato da Suella Braverman, falco anti-immigrazione della compagine Tory, ha provato a minimizzare la cosa alla stregua d'una misura "temporanea", sottolineando come al momento nessuno dei 39 migranti presenti "sintomi di contagio". Mentre ha precisato che nessuno tornerà a bordo prima di una sanificazione generale e di "garanzie certe".

I contraccolpi appaiono in ogni caso pesanti per il governo, dopo settimane di rassicurazioni in risposta alle polemiche sollevate sull'iniziativa (e sui rischi connessi: sanitari, d'ordine pubblico o di rischio incendi, oltre che etici) da organizzazioni internazionali, associazioni umanitarie, partiti d'opposizione, vigili del fuoco, specialisti vari e da molti cittadini di Portland. Gli ultimi accertamenti era stati disposti a bordo prima dell'avvio dell'operazione d'imbarco, ma solo adesso è arrivato l'esito positivo. E nessuno spiega esattamente perché non si sia atteso il referto. Tanto più che ora si teme anche per la popolazione locale: esposta a rischi marginali, secondo gli esperti, ma comunque inevitabilmente in ansia, visto che - a quanto risulta alla Bbc - l'agenzia sanitaria nazionale britannica (UK Health and Security Agency) ha raccomandato a questo punto una serie di test ulteriori sull'ipotetica presenza di agenti infettivi tra le condutture della Bibby Stockholm.

"Questo è solo un altro esempio della faciloneria e dell'incompetenza con cui il nostro governo ha attuato il suo progetto dall'inizio alla fine", ha tuonato fra gli altri l'attivista Alex Bailey, animatore di Say No To The Barge, un cartello di gruppi pro migranti e comitati civici impegnati nelle proteste contro l'attracco del "barcone lager", come qualcuno è arrivato a ribattezzarlo. Un flop che si aggiunge allo stallo - causa ricorsi legali presso la Corte europea dei diritti dell'uomo - dell'ancor più criticato piano Ruanda: concepito dal duo Sunak-Braverman (premier e ministra entrambi figli d'immigrati indiani) per trasferire a pagamento, e a scopo dissuasivo, nel Paese africano altri contingenti di richiedenti asilo. Mentre suscita un misto di sdegno e scetticismo l'ultima ipotesi di riserva secondo cui l'esecutivo starebbe adesso valutando di deportare quote di "clandestini" nella remota isola di Ascensione, territorio della corona britannica sperduto nell'Atlantico come Sant'Elena, estremo esilio di Napoleone.

Intanto Sunak, alle prese con sondaggi che restano disastrosi sul distacco attuale dei Tory dal Labour di Keir Starmer, rischia un effetto boomerang anche nella caccia ai consensi di quel 60% di britannici che - stando ad alcune rilevazioni - il giro di vite sui migranti lo invoca sul serio. Mentre milioni di sterline continuano a essere spesi per tenere reclusi circa 60.000 richiedenti asilo in attesa di risposta in hotel requisiti dall'Home Office. E dati aggiornati diffusi giusto oggi fanno salire a oltre 100.000 le persone sbarcate nel Regno Unito da scafisti e trafficanti nei 5 anni trascorsi da quando esistono queste stime; seppure con un calo tendenziale a quota16.000 circa nei primi 7 mesi del 2023 rispetto al record di 45.000 arrivi del 2022.