Mondo

L'iniziativa. La Bergamasca si trasforma nella patria dei nativi

Lucia Capuzzi mercoledì 31 maggio 2017

Un momento della manifestazione a Chiuduno

Sonoarrivati dal Brasile, dall’Indonesia, dal Caucaso, dall’Ecuador. Hanno percorsole migliaia di chilometri che separano le nazioni in cui vivono da Chiuduno,nella Bergamasca, per portare un messaggio: “E’ arrivato il tempo di ascoltare ilgrido della terra e dei loro custodi, i popoli indigeni”. In particolare,quanti – a causa dello sfruttamento selvaggio delle risorse – vedono la lorostessa sopravvivenza in pericolo e sembrano condannati all’estinzione.

Fino al7 giugno, nella cittadina lombarda, i nativi di vari Continenti si incontranoper riflettere insieme e condividere idee, tradizioni, musica. Il festival “Lospirito del pianeta”, giunto alla tredicesima edizione e organizzatodall’associazione Sesto Sole, si concluderà con una carovana indigena. Almeno quarantapellegrini cammineranno per 1.300 chilometri, fino a Vitoria, nel Paesi Baschi,per sensibilizzare gli europei sulla condizione degli indigeni nel mondo. Là,poi, in Spagna, ci sarà una mini-edizione della kermesse.

Non è la prima volta,che “Lo spirito del pianeta” varca i confini italiani: l’anno scorso, c’erastato un appuntamento in Camerun, in Africa, per cercare di aiutare acombattere la discriminazione nei confronti dei pigmei.