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Il rapporto. La denuncia di Peace Now: crescita record delle colonie

Lu.C. sabato 17 febbraio 2024

Una colonia a Hebron in Cisgiordania

L’aumento è stato senza precedenti: il maggiore dalla firma degli Accordi di Oslo. Nel 2023, sono stati creati ventisei nuovi avamposti illegali israeliani in Cisgiordania – di cui dieci dopo il 7 ottobre –: in pratica più di due al mese. Il record precedente era del 2002, nel pieno della seconda Intifada, con 23 colonie. Una di queste è stata creata all’interno della città di Hebron, dove un gruppo di coloni ha occupato la casa di una famiglia palestinese, sostenendo di averla acquistata.

Altre 15, realizzate in precedenza, hanno cominciato il processo di legalizzazione. Nello stesso periodo, inoltre, sono state edificate nei Territori oltre 12mila costruzioni mentre ventuno comunità palestinesi sono state sgomberate, per un totale di 1.345 persone sfollate. Lo rivela Peace Now, secondo cui, l’exploit è la conseguenza dell’entrata in carica, dal dicembre 2022, del governo più a destra della storia di Israele. La coalizione attuale, guidata da Benjamin Netanyahu, include gli ultrà di Sionismo religioso e Otzma Yehudi, i quali sostengono apertamente la politica di colonizzazione in Cisgiordania.

Lo scorso giugno, sono state semplificare le regole per costruire nei Territori ed è stata cancellato il divieto per gli israeliani di risiedere nelle aree lasciate dopo il 2005. L’esecutivo ha anche deciso di utilizzare l’equivalente di un miliardo di euro del budget per la creazione di infrastrutture viarie che colleghino gli insediamenti, il 20 per cento del totale.