Il massiccio afflusso in Europa di
rifugiati dalla Siria e dal Nord Africa rappresenta "un enorme
problema", con cui bisognerà probabilmente fare i conti "per i
prossimi venti anni". È l'allarme lanciato dal generale Martin
Dempsey, capo di stato maggiore dell'esercito statunitense.
In un'intervista esclusiva ad ABC News, il generale ha aggiunto
che c'è una crescente presa di coscienza tra i vertici militari
degli Stati Uniti e della Nato che "questa rappresenta una crisi
reale". L'emergenza immigrati è stata "l'argomento più
importante" discusso dai leader militari di Washington e della
Nato nei loro incontri gli scorsi mesi.
"Il Sud dell'Europa ha come la sensazione di non avere
abbastanza sostegno per questa sfida", ha affermato Dempsey, la
cui intervista integrale sarà trasmessa domenica, "mentre i
leader dell'Europea centrale e settentrionale pensano che sia un
problema che deve essere affrontato al Sud. Credo comunque che ci
stia cominciando a essere un pò di consapevolezza che questa è
una crisi reale".
Dempsey ha definito la questione dei migranti in fuga dalle
violenze in Siria e in Africa "qualcosa che mi preoccupa". Ha
aggiunto che una delle cose che sono cambiate da quando è
diventato capo di stato maggiore è "l'importanza del problema dei
rifugiati e degli sfollati interni ed è un enorme problema".
L'incarico del generale scade il 1 ottobre, quando la sua eredità
sarà raccolta dal generale Joseph Dunford.