La penisola della Crimea accelera il suo
distacco dall'Ucraina: il Parlamento regionale ha votato la
piena indipendenza, ancora prima del referendum in
cui il 16 marzo. Rifacendosi ai precedenti di
Kosovo e Georgia, in caso di successo della consultazione popolare, la Repubblica passerà sotto l'egida della Federazione russa. Insorge la comunità internazionale occidentale: scelta illegittima.Il ministro degli Esteri russo
Sergei Lavrov ha dichiarato, anche parlando a telefono con il segretario di Stato americano John Kerry, che l'indipendenza dall'Ucraina approvata dal parlamento florusso della Crimea è assolutamente legittima".Eccetto quelli che partono da Mosca,
tutti i voli verso la
Crimea sono stati sospesi dai miliziani filo-russi che si sono
installati nel centro di controllo del traffico aereo
dell'aeroporto di Sinferopoli; un volo da Kiev è stato
costretto a tornare indietro, perché gli era stato negato il
permesso per atterrare.Al checkpoint di Armiask, alle porte della Crimea, è stato minacciato ed
espulso l'inviato di SkyTG24 Jacopo Arbarello, che da giorni si trovava in Crimea con la sua troupe. "Paramilitari russi ci hanno fermato, picchiato l'autista e sequestrato tutto il nostro materiale", ha raccontato lo stesso inviato.Il voto del Parlamento della Crimea ha seguito di pochi minuti la
ricomparsa di Viktor Yanukovich: con aria di sfida, il deposto presidente è riapparso in Russia meridionale, nella città di
Rostov sul Don, per sostenere che è ancora lui il presidente
legittimo dell'Ucraina, il capo del suo esercito e che tornerà
a Kiev, "non appena le circostanze lo permettono". Yanukovich
ha aggiunto che le presidenziali previste per
il 25 maggio sono "assolutamente illegittime e illegali" e che
il Paese è in mano "a una banda di ultranazionalisti e
neofascisti" che vogliono scatenare "una guerra civile".Intanto, mentre le autorità in Crimea reclutano volontari
nelle forze di auto-difesa, la Camera bassa del
Parlamento russo, la Duma, discuterà il
prossimo 21 marzo come semplificare le procedure perché la
Crimea possa unirsi alla Federazione.Da parte sua l'Occidente prova ad aumentare la pressione
diplomatica su Mosca. La
Francia ha minacciato nuove sanzioni
contro Mosca, mentre la
Germania ha avvertito che se la
posizione russa non cambierà entro domenica, il prossimo
passo contro Mosca sarà preso dal Consiglio Europeo del
prossimo lunedì a Bruxelles. Il capo della diplomazia
tedesca, Frank-Walter Steinmeier, in visita in Estonia,
Lituania e Lettonia, ha anche rassicurato le ex-repubbliche
sovietiche innervosite dalle manovre russe che possono contare
su Ue e Nato. Ma una risposta arriva anche dalla
Nato: alla minaccia di una guerra sull'estremo lato orientale
dell'Europa, l'Allenza Atlantica reagisce confermando il
previsto insediamento di aerei da ricognizione Awacs in Polonia
e Romania per monitorare gli eventuali spostamenti russi.Ma la mano tesa dell'Europa a Kiev porta soprattutto aiuti economici. La
Commissione europea ha
deciso di aprire unilateralmente le porte all'
export ucraino riducendo drasticamente le tariffe doganali. Lo
hanno comunicato il presidente della Commissione, Josè Manuel
Barroso, e il Commissario al commercio, Karel De Gucht.
L'apertura vale
500 milioni di euro l'anno ed è solo "il primo
passo" del pacchetto di aiuti.