"Sono vicino alla
popolazione di Vanuatu colpita da un forte ciclone. Prego per i
defunti, per i feriti e i senza tetto. Ringrazio quanti si sono subito
attivati per portare soccorsi e aiuti". Lo ha detto papa Francesco
dopo la preghiera dell'Angelus. Si teme possa aumentare il numero
delle vittime provocate dal devastante ciclone Pam che nei giorni
scorsi si è abbattuto nel Sud dell'Oceano Pacifico, con venti fino a
300 km orari. I soccorsi internazionali sono al lavoro a Vanuatu e
Tuvalu e per il momento sono state
segnalate dieci vittime, ma il
numero potrebbe salire mentre gli aiuti stanno raggiungendo le aree
più remote.
L'arcipelago di Vanuatu, riferiscono gli operatori umanitari, è stato
il maggiormente colpito e qui, come a Tuvalu, migliaia di persone
hanno perso le loro case. Ci vorranno giorni per determinare
l'effettiva portata dei danni del ciclone, che si è dissipato mentre
era diretto nel sudest della Nuova Zelanda.
«Vanuatu deve ripartire». Queste le
parole del presidente, Baldwin Lonsdale, di ritorno da Sendai,
nel nordest del Giappone, dove stava tenendo una conferenza sul
disastro insieme ad altri funzionari di governo. L'Australia,
che insieme alla Nuova Zelanda e la Francia sta fornendo
soccorso ed aiuto all'isola, ha offerto il trasporto da Sydney a
Port Vila al presidente e al suo staff.