Mondo

Siria. «Suore scudi umani». «Preghiamo per loro»

mercoledì 4 dicembre 2013

"Desidero invitare tutti a pregare per le monache del Monastero greco-ortodosso di Santa Tecla a Màlula, in Siria, che due giorni fa sono state portate via con la forza da uomini armati". Così papa Francesco ha rivolto un appello al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro. "Preghiamo per queste monache e sorelle - ha aggiunto il papa - e per tutte le persone sequestrate a causa del conflitto in corso. Continuiamo a pregare e a operare insieme per la pace".Intanto è arrivata la notizia secondo cui i ribelli siriani vorrebbero utilizzare le suore portate via dal convento di Santa Tecla, a Maalula, come "scudi umani": lo sostiene il quotidiano siriano filo-regime Al-Watan. "Le forze dell'esercito siriano hanno cominciato ad arrivare nella zona di Maalula per riportare la sicurezza, dopo che centinaia di ribelli, seminando il caos nella città, sono entrati attraverso le montagne e rapito 12 suore siriane e libanesi per portarle a Yabrud", una città ribelle a nord-est di Maalula, riferisce Al-Watan. "I terroristi vogliono usarle come scudi umani". Il patriarcato di Mosca ha condannato come un "atto disumano" il rapimento delle suore ortodosse del monastero di Santa Tecla a Maaloula, villaggio a maggioranza cristiana in Siria. In una nota pubblicata oggi sul sito del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiastiche esterne, il patriarcato ha invitato "tutte le persone di buona volontà" a "esprimere un rifiuto inequivocabile per tali atti disumani e a condannare all'unanimità il terrorismo, qualunque sia lo slogan che questo utilizzi".