ISLAMABAD. Pakistan, uccisa giovane cristiana
Una giovane cristiana pachistana è stata uccisa a colpi di pistola alla nuca nelle sua casa a Quetta da uomini sconosciuti. Lo rende la polizia del Beluchistan, secondo quanto scrive la tv Ndtv. Le forze dell'ordine hanno riferito che è stato il fratello della vittima a trovare il corpo della giovane nel suo appartamento a Brewery Street. Le forze dell'ordine hanno annunciato di avere aperto un'inchiesta e stanno indagando sul movente.
''Si stima che anche quest'anno, nel 2012, siano stati uccisi per la loro fede 105 mila cristiani: questo significa un morto ogni 5 minuti. Le proporzioni, dunque, sono spaventose''. E' quanto afferma il sociologo Massimo Introvigne, coordinatore dell'Osservatorio della liberta' religiosa in Italia, citando alla Radio Vaticana dati del ''centro forse piu' avanzato di statistica religiosa e' quello fondato e diretto - fino alla sua morte nel 2011 - da David Barret, negli Stati Uniti''.
Nel giorno in cui la Chiesa festeggia Santo Stefano, primo martire, Introvigne ricorda i tanti cristiani che nel mondo soffrono persecuzioni o vengono uccisi per la loro fede. ''Le aree di rischio sono molte, se ne possono identificare sostanzialmente tre principali: i Paesi dove e' forte la presenza del fondamentalismo islamico - la Nigeria, la Somalia, il Mali, il Pakistan e certe regioni dell'Egitto - i Paesi dove esistono ancora regimi totalitari di stampo comunista, in testa a tutti la Corea del Nord e i Paesi dove ci sono nazionalismi etnici, che identificano l'identita' nazionale con una particolare religione, cosi' che i cristiani sarebbero dei traditori della Nazione, penso alle violenze nello stato dell'Orissa, in India'', spiega.
''Certamente, in molti di questi Paesi andare a messa o anche andare al catechismo - in Nigeria c'e' stata anche una strage di bambini che andavano a catechismo - e' diventato di per se stesso pericoloso'', aggiunge Introvigne.