L’uccisione di un avvocato e il massacro della sua famiglia nella cittadina nord-occidentale pachistana di Haripur colpisce ancora una volta al cuore la minoranza cristiana e ancora una volta chiama in causa le inadempienze se non le complicità delle autorità e delle forze di sicurezza.La vittima, Edwin Paul, di fede cristiano-evangelica, la moglie Ruby e i loro cinque figli in età compresa tra 6 e 17 anni, sono stati ammazzati nella prima mattinata del 28 settembre. A dare l’allarme è stata la gente del loro quartiere, l’enclave di Sher Khan: i vicini avevano sentito numerosi colpi d’arma da fuoco e visto scappare un gruppo di persone. Al loro arrivo, attorno alle 8, i poliziotti hanno trovato i sette cadaveri. A ordinare il massacro – secondo fonti concordi – un notabile locale Noor Khan, al centro di un giro d’usura esteso su diverse aree della provincia del Punjab e nelle aree tribali. Un’attività criminale che alimenta il terrorismo islamista e che viene a pesare in particolare sulle minoranze, di fatto senza difesa. Contro Noor Khan, Edwin Paul stava avviando una causa per usura assistendo la vittima cristiana. Secondo vicini di casa, già il giorno precedente un gruppo di uomini armati aveva fatto visita al legale e lo aveva minacciato.«Lunedì alcune persone con armi da fuoco hanno fermato Paul e lo hanno afferrato per la camicia imponendogli di lasciare la città entro 24 ore», dicono i testimoni. Minacce esplicite quelle degli aggressori: «Noi sappiamo come togliere di mezzo i cristiani e non permetteremo a uno solo di voi di vivere qui. Vi impiccheremo tutti per strada in modo che nessun cristiano oserà più entrare nella terra degli hazara».Gli hazara – un gruppo etnico di origini miste in cui è predominante l’influenza pashtun, etnia maggioritaria in Afghanistan e nelle regioni pachistane che confinano con quel Paese –, da tempo sono diventati una sponda per l’integralismo di stampo taleban. In particolare hanno un ruolo nel finanziamento dei gruppi estremisti e i loro fondi arrivano da attività sia legali che illecite, tra cui l’usura. Una situazione, quest’ultima che ricade soprattutto sulle minoranze, come quella cristiana, alle quali vengono chiesti interessi che moltiplicano di almeno 4-5 volte la somma iniziale.Una pratica che ovviamente provoca malcontento ma che, per le minacce e la difficoltà di trovare una difesa nelle istituzioni locali, normalmente non viene denunciata. Così non è stato nel caso del tassista cristiano che, indebitatosi oltre le sue possibilità per acquistare una nuova vettura, aveva chiesto aiuto a Edwin Paul, che si era trasferito a Haripur lo scorso febbraio.«Avevo dato il documento di proprietà della mia casa come garanzia per un prestito di 160mila rupie con l’impegno a restituirne 224mila – ricorda il tassista Robin Mehboob – ma quando l’interesse è stato elevato al 500 per cento (1,12 milioni di rupie, circa 9.500 euro) perché sono un cristiano, ho dovuto rifiutare e per questo mi sono state sequestrati la casa e anche il taxi, mia unica fonte di reddito».La richiesta di assistenza di Mehboob era stata accettata da Paul, che lo aveva accompagnato al posto di polizia per sporgere denuncia. «Possiamo raccogliere la denuncia, ma non troverete qualcuno pronto a testimoniare contro Noor Khan», era stato loro detto. Gli stessi poliziotti, secondo le testimonianze dei cristiani locali, avrebbero immediatamente informato l’usuraio della denuncia, condannando così a morte l’avvocato cristiano e altri cinque innocenti.