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Il voto. Dopo undici anni Zardari rieletto presidente del Pakistan

Stefano Vecchia sabato 9 marzo 2024

Asif Ali Zardari, 68 anni, sul podio delle Nazioni Unite con il ritratto della moglie Benazir Bhutto assassinata nel 2007

Asif Ali Zardari, tra i leader del Partito del popolo pachistano, è stato eletto 14mo presidente della Repubblica islamica del Pakistan. Al suo secondo mandato dopo quello dal 2008 al 2013, il 68enne Zardari è arrivato ottenendo 411 voti dei delegati dell’Assemblea nazionale e delle quattro assemblee provinciali contro i 181 del suo rivale Mahmood Khan Achakzai, designato di una coalizione di gruppi islamisti sunniti e dall'ex premier Khan.

Il Partito del popolo pachistano, fondato da Zulfikar Ali Bhutto nel 1967 e guidato dopo la sua esecuzione sotto un regime militare dalla figlia Benazir Bhutto fino alla sua uccisione nel dicembre 2007, è arrivato terzo nelle elezioni dell’8 febbraio, pagando ancora una volta non soltanto la fama di elitarismo e corruzione, ma anche la partecipazione al “golpe” parlamentare che nell’aprile 2022 – garantendogli la condivisione del potere ad interim – ha costretto alle dimissioni un premier popolare come Imran Khan e poi contribuito alla sua persecuzione che gli è costata l’incarcerazione che dura tutt’ora. Dopo le elezioni, pur di evitare che il partito di Khan, il Pakistan Tehreek-i-Insaf, tornasse al potere, il Ppp ha accettato di governare in coalizione con il suo un tempo arci-nemico, la Lega musulmana per la fazione fondata e oggi ancora indirizzata da Nawaz Sharif. Proprio il fratello di Sharif, Shahbaz Sharif, guida il nuovo governo in carica.

Una figura popolare, passata dal grande business alla politica, pregiudicata e controversa, quella di Zardari, in passato condannato e incarcerato 11 anni per corruzione e successivamente rientrato nella politica attiva sempre nel Partito del popolo pachistano in tandem con il figlio Bhilawal, presidente del partito.