Pakistan. Colpita da una fatwa chiude la banca del latte materno
Neonati pachistani nati a Quetta, in Pakistan
Ha avuto vita breve la banca del latte materno per bambini prematuri, aperta in Pakistan, dal Sindh Institute of Child Care and Neonatology. Un mese. Prima che una fatwa - un editto religioso – la raggiungesse. Costringendola a chiudere i battenti. Per ora. Un portavoce dell'organizzazione alla televisione pacistana Geo TV ha infatti spiegato che Sindh Institute of Child Care and Neonatology si rivolgerà all'Università islamica di Karachi e al Consiglio dell'ideologia islamica per avere un parere sulla questione.
La banca del latte è stata inaugurata diverse settimane fa dal ministro della Sanità del Sindh, Azra Pechuho, da rappresentanti dell'Unicef e dell'Associazione pediatrica pachistana, descrivendola come “una pietra miliare significativa per la salute materna”.
"I bambini prematuri hanno una gestazione di 34 settimane o meno e pesano meno di due chili. La maggior parte delle madri non ha abbastanza latte materno per nutrire i propri figli", ha spiegato in un comunicato l'Istituto Sindh di cura infantile e neonatologia. La mancanza di un allattamento al seno adeguato aumenta il rischio di infezioni e morti premature. "Per salvare la vita di questi neonati prematuri è necessario dare loro il latte materno", ha sottolineato.
L’istituto ha spiegato che l’apertura della banca latte è avvenuta dopo un primo parere favorevole da parte delle autorità religiose, “che ci hanno fornito il necessario appoggio per procedere”. La fatwa citava alcune precondizioni per istituire la banca del latte, in particolare che ai bambini musulmani venisse fornito il latte solo da madri musulmane.
Secondo Arab News è l'Iran l'unico Paese nel mondo musulmano ad aver istituito una rete di banche del latte.