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CATASTROFI. Inondazioni in Pakistan, 370 vittime

mercoledì 26 settembre 2012
​Almeno 370 persone sono morte e 275mila case sono state distrutte o danneggiate dalle inondazioni che hanno devastato diverse regioni del Pakistan. Lo ha riferito l'Autorità nazionale per la Gestione dei disastri (Ndma) in un dettagliato rapporto pubblicato sul suo sito internet.  La provincia maggiormente colpita è stata quella meridionale del Sindh, seguita da Punjab, Baluchistan e Khyber Pakhtunkhwa.Le forti piogge monsoniche delle ultime settimane hanno provocato il crollo di diversi edifici e hanno fatto straripare fiumi e torrenti: secondo le autorità, le inondazioni hanno colpito almeno 4,5 milioni di persone e causato ingenti danni all'agricoltura. Sono stati allestiti finora 484 campi di accoglienza per oltre 282mila senza tetto.  Ieri le Nazioni Unite hanno annunciato l'avvio della distribuzione di cibo e generi di prima necessità in Sindh epoi dalla prossima settimana anche in Baluchistan, una vasta provincia con un alto livello di pericolosità per la presenza di militanti islamici. Nell'agosto e settembre 2010, circa 20 milioni di pachistani furono colpiti dalle inondazioni causate dallo straripamento del fiume Indo e dei suoi affluenti con conseguenze disastrosesull'economia.Una catastrofe che va ad aggravare ulteriormente la situazione economica di un Paese già in difficoltà. In base ai dati di uno studio realizzato dal Sustainable Development Policy Institute (Sdpi), un terzo della popolazione pakistana, ovvero quasi 60 milioni di persone, vivono al di sotto della soglia della povertà. Dati che contraddicono le informazioni diffuse dal governo che stimano una percentuale di 12% di indigenti nel Paese che conta 180 milioni di abitanti. La divergenza è causata da un nuovo sistema di misurazione della povertà basato sull'accesso a cure mediche, istruzione, beni posseduti e standard di vita.Secondo il rapporto, il numero maggiore di indigenti si trova nella provincia sud occidentale del Baluchistan (52% al di sotto della soglia di povertà) e nella nord occidentale Khyber Pakhtunkhwa (32%), che sono anche quelle più arretrate e dominate dalla militanza islamica.