India. Uno spiraglio per padre Stan: l'Alta Corte ordina un esame medico
Padre Stan Swamy ha compiuto 84 anni in carcere
Il suo spirito è intatto. Ma il fisico di Stan Swamy si deteriora, ogni giorno di più. Finalmente sembra averlo riconosciuto anche l’Alta Corte di Mumbay, a cui la difesa ha presentato un nuovo ricorso. Il giudice ha ordinato alle autorità di realizzare, entro la prossima settimana, un rapporto sullo stato di salute del sacerdote che verrà esaminato a partire dal 17 maggio. Si apre, dunque, uno spiraglio per l’anziano gesuita, in cella dall’8 ottobre in base alla draconiana legge di prevenzione delle attività illegali, varata nel 2019 dal governo nazionalista di Narendra Modi.
A far finire il religioso nel mirino delle autorità, la sua difesa della minoranza Adivasi dagli abusi dei latifondisti. Da qui l’accusa di «ribellione» in base a prove «fabbricate», come ha sancito il rapporto Arsenal di esperti indipendenti. Documento che il 22 marzo, il tribunale speciale antiterrorismo s’è rifiutato di considerare, respingendo la richiesta di rilascio, basata sulle precarie condizioni di salute del religioso, malato grave di Parkinson. Padre Stan ha, dunque, celebrato l’84esimo compleanno, il 26 aprile, dietro le sbarre.
Quel giorno, le ambasciate indiane nel mondo, hanno ricevuto migliaia e migliaia di biglietti di auguri per il sacerdote: è stata questa l’originale forma di protesta promossa dal segretariato per la Giustizia sociale e l’ecologia della Compagnia di Gesù.
Nonostante l'età avanzata e l'infermità, inoltre, non gli è stato ancora somministrato il vaccino anti-Covid. La permanenza nella sovraffollata prigione di Taloja lo espone al contagio in un momento tragico per l'India, travolta dalla pandemia, con oltre venti milioni di casi e una media di 4mila vittime al giorno.