"Un terrorismo odioso, fonte di
incalcolabili danni". Lo ha detto padre Federico Lombardi, direttore della
Sala Stampa Vaticana, interpellato dai
giornalisti sui sequestri in Nigeria di giovanissime ragazze da
parte dei terroristi islamisti del gruppo Boko Haram.Padre Lombardi ha sottolineato che tale
azione "si aggiunge alle altre forme orribili di violenza che
da tempo caratterizzano l'attività di questo gruppo" nel Paese
africano. "La negazione di ogni rispetto per la vita e
per la dignità delle persone, anche le più innocenti, vulnerabili e
indifese - ha proseguito il portavoce vaticano - richiede la condana più ferma e suscita
la compassione più accorata per le vittime, e l'orrore per le
sofferenze fisiche e spirituali e le umiliazioni incredibili che
vengono loro inflitte".
"Ci uniamo - ha concluso padre Lombardi - ai moltissimi appelli
per la loro liberazione e la loro restituzione a una condizione
normale di vita. Speriamo e preghiamo che la Nigeria, grazie
all'impegno di tutti coloro che possono contribuirvi, trovi la via
per porre termine a una situazione di conflitto e terrorismo odioso,
fonte di incalcolabili danni".La vicenda delle oltre 200 studentesse rapite il 14 aprile (altre 11 sono state sequestrate nei giorni scorsi) scuote l'opinione pubblica internazionale e mobilita i governi, dopo la scioccante rivendicazione video in cui il capo dei Boko Haram annuncia che le ragazzine verranno "vendute" in Ciad o Camerun o "date in sposa" agli stessi terroristi. Offerte di aiuto alla Nigeria sono arrivate da
Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Cina.Giovedì il segretario generale dell'Onu,
Ban Ki Moon, ha parlato al telefono con il presidente
Goodluck Jonathan.
Nel corso del colloquio, il segretario generale ha espresso
la sua profonda preoccupazione per la sorte delle ragazze e la
sua solidarietà alle famiglie e a tutto il popolo. L'Onu starebbe per inviare un rappresentate di alto livello per discutere come
sostenere gli sforzi del
governo.Il presidente nigeriano ha affermato che il sequestro delle studentesse da
parte di Boko Haram sarà il primo passo verso la sconfitta del
terrorismo nel Paese africano. "Credo che il sequestro di queste
ragazze sarà l'inizio della fine del terrore in Nigeria", ha
affermato Jonathan parlando ai delegati del
World Economic Forum.
Le sue parole hanno riecheggiato quelle del presidente
americano,
Barack Obama, che aveva affermato che il sequestro di
massa del 14 aprile nello Stato del Borno "può essere l'evento che
aiutaa mobilitare l'intera comunità internazionale per fare
finalmente qualcosa contro questa orribile organizzazione che ha
perpetrato un crimine cosìterribile".
Jonathan ha anche ringraziato gli oltre 1.000 delegati
da più di 70 Paesi che sono giunti alla conferenza nonostante le
minacce di Boko Haram. "Ci sostenete per vincere la guerra contro il
terrore", ha assicurato.