Ovuli a pagamento, espiantati da giovani donne tra i 18 e i 30 anni, pronte a mettere in vendita la propria fertilità per una cifra che si aggirava tra i 190 e i 238 euro. Sgominato a Bucarest, in Romania, un presunto traffico illegali di ovuli destinati a coppie in arrivo da diversi Paesi europei, Italia compresa, e gestito da medici israeliani. La vicenda, che ha fatto scattare le manette per una trentina di persone, soprattutto camici bianchi, è tutta incentrata sulla clinica Sabyc, finita in una storia analoga nel 2002 e specializzata in fecondazione assistita e chirurgia estetica. Il fermo è stato intanto confermato, dalla Procura di Bucarest, per tre persone, mentre tuttele altre sono state rilasciate dietro pagamento di una cauzione.Stando alle accusa, le persone coinvolte nel traffico illegale intascavano tra i 10 mila e i 15 mila euro per sottoporre le coppie in arrivo a trattamento. La maxioperazione, scattata ieri e conclusa nella notte, ha portato al sequestro di cartelle cliniche, pc, documenti e denaro.
Gli arresti. Secondo le prime informazioni, le tre persone arrestate sono due medici israeliani e un dipendente romeno della clinica. Tra le persone interrogate figurano dei medici, delle donatrici e delle donne che hanno chiesto di beneficare di una fecondazione in vitro. Secondo il sito della clinica, la maggior parte delle beneficiarie proveniva da Israele, Italia e Gran Bretagna.