È
durata una quarantina di minuti l’udienza preliminare di Anders Behring
Breivik, l’autore delle stragi compiute venerdì a Oslo e sull’isola di
Utoya. Il 32enne è arrivato al tribunale di Oslo su un’auto che è stata
tempestata di pugni dalla folla in attesa. E mentre si cercano possibili
complici tra i movimenti di estrema destra di altri Paesi, a
mezzogiorno di ieri la Norvegia si è fermata per ricordare con un minuto
di silenzio le vittime degli attentati. All’omaggio, guidato da re
Harald e dal premier, Jens Stoltenberg, nella cerimonia davanti
all’università della capitale, si sono uniti anche gli altri Paesi
scandinavi.In tribunale, Breivik ha confessato di aver commesso
gli attentati (la polizia ha ridimensionato ieri da 93 a a 76 il numero
totale delle vittime, in gran parte giovani laburisti) ma ha rifiutato
di dichiararsi colpevole. Il killer 32enne è stato incriminato per atti
di terrorismo e ha chiamato in causa dei complici, affermando di aver
preparato la strage con l’aiuto di «due cellule». Da venerdì aveva
invece ripetuto più volte di aver agito da solo. La polizia ha
sottolineato di «non poter escludere completamente» la possibilità che
ci siano altri coinvolti negli attacchi.La Corte ha stabilito
una custodia cautelare di otto settimane, di cui quattro in completo
isolamento. Dopo aver rischiato il linciaggio da parte della folla,
Breivik si è presentato in aula con un maglioncino rosso e una camicia
arancione; precedentemente il suo legale, Geir Lippestad, aveva riferito
che era sua intenzione comparire davanti ai giudici in uniforme, ma i
magistrati gliel’hanno vietato. Durante l’udienza, l’uomo ha spiegato
con freddezza che la sua intenzione era dare «un forte segnale» al
Partito laburista al governo, accusato di «aver tradito» il Paese per
aver consentito immigrazioni di massa da parte dei musulmani. Per questo
la strage serviva a «infliggere il maggior numero di vittime»
all’interno del partito, stroncando la sua possibilità di ricambio
generazionale. «Ho agito per salvare la Norvegia e l’Europa occidentale
dal marxismo culturale», ha detto il 32enne. Due psichiatri valuteranno
lo stato mentale dell’assassino, che secondo la polizia durante gli
interrogatori si è mostrato calmo e si è detto pronto a trascorrere il
resto dei suoi giorni in una prigione. «Avrebbe dovuto togliersi la vita
anche lui», ha detto il padre del killer in un’intervista. Durante
l’udienza, Breivik ha anche iniziato a leggere il suo manifesto
politico, ma è stato bloccato. Uno dei suoi obiettivi a Utoya era la ex
primo ministro laburista Gro Harlem Brundtland, tre volte a capo del
governo fra il 1981 e il 1996 e considerata «madre della nazione», che
ha parlato ai giovani laburisti radunati sull’isoletta, lasciandola poco
prima che vi arrivasse l’assassino travestito da poliziotto.In
base alle leggi della Norvegia, uno dei pochi Paesi ad avere eliminato
anche l’ergastolo oltre alla pena di morte, Breivik potrebbe essere
condannato a un massimo di 21 anni di carcere. Una prospettiva che ora
suscita perplessità nel Paese, dove sono molte le voci che si levano per
chiedere un inasprimento della pena massima. Tuttavia il portavoce
della polizia norvegese, Henning Holtaas, ha spiegato che la condanna
massima può essere in alcuni casi estesa una volta che il condannato ha
scontato per intero la sua pena, nel caso in cui i giudici ritengano che
l’imputato rappresenti ancora un pericolo per la società.Intanto,
è giallo sulla notizia del fermo a Breslavia, in Polonia, di un
commerciante di prodotti chimici online, da cui si sarebbe rifornito
Breivik. La polizia ha smentito l’arresto ma ha confermato che sono in
corso indagini per appurare eventuali legami con le stragi. «Stiamo
indagando dietro richiesta della polizia norvegese», ha spiegato il
portavoce della procura di Breslavia. Era stato lo stesso assassino, nel
suo memoriale di 1.500 pagine postato su Internet 6 ore prima della
strage, a citare un fornitore di prodotti chimici sulla rete. Stando
all’intelligence polacca, peraltro, i prodotti acquistati non sono
illegali e sono di comune accesso. Secondo i media norvegesi, peraltro,
Breivik era già stato segnalato ai servizi di sicurezza lo scorso marzo
per aver acquistato prodotti chimici in Polonia.Anche in Gran
Bretagna, Scotland Yard ha avviato un’inchiesta per far luce possibili
complicità, dopo che nel memoriale erano emersi diversi riferimenti al
Regno Unito e un «mentore» di nome Richard. Per approfondire i possibili
legami tra la strage di Oslo e i movimenti dell’estrema destra europei,
inoltre, l’Europol, l’agenzia anticrimine dell’Ue, ha costituito una
speciale task force con esperti di antiterrorismo.In Norvegia,
peraltro, non mancano le polemiche per i ritardi con cui la polizia è
giunta ad Utoya: le squadre Delta hanno impiegato oltre un’ora per
intervenire dopo il primo allarme. La polizia si è giustificata
spiegando che il tempo è servito per trovare le squadre specializzate
per l’intervento, per percorrere la quarantina di chilometri da Oslo al
lago Tyrifjorden e per sbarcare sull’isola. Il capo della polizia
norvegese, Oystein Maeland, si è detto addirittura «soddisfatto» della
reazione all’attacco sull’isola di Utoya. In serata, infine,
sono state oltre 150mila le persone radunatesi al municipio di Oslo per
partecipare a quella che è stata definita come la «Marcia delle rose» in
memoria delle vittime degli attacchi. «Mai più un altro 22 luglio», ha
detto commosso il premier norvegese Jens Stoltenberg durante il suo
intervento.