Nicaragua. Daniél Ortega come un bulldozer: chiude altre 169 Ong
Il dittatore del Nicaragua, Daniél Ortega
Dopo la Chiesa sono il bersaglio preferito del dittatore di Managua: le organizzazioni non governative. Se poi sono anche Ong cattoliche il cerchio della persecuzione sistematica trova una sua quadratura, Il governo del Nicaragua, guidato da Daniél Ortega ha deciso infatti di chiudere altre 169 organizzazioni non governative, tra cui Save the Children Canada, segnando una nuova stretta sulla società civile.
Secondo quanto si legge sulla gazzetta ufficiale del Paese centroamericano, oltre alla Ong che si occupa dell'infanzia, tra le altre entità chiuse ci sono Save the Children Nicaragua, circa 80 chiese e associazioni evangeliche, una quarantina di organizzazioni di allevatori, un gruppo di accademici in pensione, e l'associazione 26 febbraio 1978 in memoria di Camilo Ortega Saavedra (fratello del presidente). Con questa iniziativa sale a 5.664 il numero totale di Ong chiuse dal 2018, secondo i conteggi delle organizzazioni del Nicaragua in esilio.
Le autorità hanno giustificato il provvedimento con "violazioni della legge" e secondo la legislazione vigente, i beni di queste organizzazioni saranno trasferiti allo Stato.
Il presidente Ortega ha anche fatto un altro passo in avanti inviando al Parlamento un progetto di modifica di 27 articoli della legge 641 del Codice penale. Da ier al vaglio della Commissione Giustizia e Affari Legali del Parlamento, dovrebbe essere approvata il 3 settembre. Tra le novità spiccano le modifiche all'articolo 16 del Codice penale sul "principio di universalità". La riforma stabilisce infatti che le leggi penali del Nicaragua saranno applicabili anche ai nicaraguensi o agli stranieri che, fuori dal territorio nazionale, hanno commesso reati quali il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Inoltre, sempre all'articolo 16, la riforma aggiunge 16 reati, tra cui ogni reato contro la pubblica amministrazione del Nicaragua.
Con l'approvazione della riforma, il governo di Ortega potrà perseguire i nicaraguensi e gli stranieri che commettono tali crimini al di fuori del Paese con pene che vanno dalla confisca delle loro proprietà fino all'ergastolo. La maggior parte dei crimini che con la riforma il governo del Nicaragua estende extraterritorialmente sono stati usati negli ultimi anni per perseguitare gli oppositori del governo e per confiscare i beni delle Ong.