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La visita. Orbán “suggerisce” a Zelensky la tregua con Putin, l'ucraino lo ignora

Marta Ottaviani martedì 2 luglio 2024

Orbán con Zelensky a Kiev

Almeno il bel gesto istituzionale lo ha fatto. Il premier ungherese, Viktor Orbán, ha visitato l’Ucraina all’inizio del semestre di presidenza Ue del suo Paese. Ma, al di là dei sorrisi di cortesia, a Kiev l’atmosfera è stata piuttosto fredda e uno scambio di battute con il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato come, nonostante i rapporti istituzionali, la distanza fra i due rimanga siderale.

Il numero uno di Budapest, visto come il premier più filorusso in questo momento in Ue, ha chiesto a gran voce un cessate il fuoco immediato e l’accelerazione dei negoziati di pace. La risposta del numero uno di Kiev è stata inequivocabile: «Apprezziamo che la visita avvenga subito dopo l'inizio della presidenza ungherese dell'Unione Europea – ha spiegato Zelensky -. Questa è una chiara indicazione delle nostre priorità europee comuni, di quanto sia importante portare una pace giusta in Ucraina». Insomma: negoziati sì, ma resa no. Il presidente ucraino ha anche poi sottolineato come il suo governo stia preparando le condizioni per l’accordo di adesione all’Ue e come questo processo richieda «progressi e dinamismo». Con buona pace di Orbán che, almeno apparentemente, ha incassato.

Orbán con Zelensky a Kiev - Fotogramma

Il premier ungherese, infatti, si trova nel Paese anche per firmare accordi di cooperazione simili a quelli che Budapest ha in essere anche con altri Paesi nella stessa regione. E non può sbilanciarsi più di tanto, perché il suo legame con Mosca è noto tanto a Kiev quanto a Bruxelles. Lo stesso portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ieri ha dichiarato di non avere «alcuna aspettativa» in merito alla visita in corso, sottolineando che «l’Ungheria deve svolgere le sue funzioni da presidente di turno dell’Ue». Peskov ha anche aggiunto che «non ci sono stati colloqui con la Russia prima della visita in Ucraina».

Dall’inizio del conflitto, nel 2022, Budapest è stata la nazione che più si è opposta agli aiuti nei confronti di Kiev, provocando più di un momento di tensione in seno all’Unione Europea.

Orbán con Zelensky a Kiev - Fotogramma