Oltre 2,4 milioni di persone nel,
mondo sono vittime del traffico di esseri umani, di queste l'80%
viene sfruttato per reati sessuali, il 17% è costretto a
svolgere lavoro forzato, e due su tre sono donne. È questo il
quadro che emerge dall'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite riunita ieri,
alla quale ha preso parte anche il Rappresentante Permanente
dell'Italia al Palazzo di Vetro Cesare Maria Ragaglini.
Ogni anno i criminali che gestiscono il
traffico di esseri umani guadagnano 32 miliardi di dollari, e
combatterli è "una sfida di proporzioni straordinarie", ha
commentato Yuri Fedotov, il capo dell'ufficio delle Nazioni
Unite contro la droga e i crimini lanciando l'allarme per questa
nuova forma di schiavitù, da cui solo una su cento delle
vittime viene salvata. Al summit tenutosi al Palazzo di Vetro ha
partecipato anche Michelle Bachelet, numero uno dell'agenzia per
le donne delle Nazioni Unite (Un Women), secondo la quale "è
difficile pensare ad un reato più orribile e scioccante di
questo, che peraltro è uno dei più redditizi e sta registrando
un'ascesa molto rapida".
"La schiavitù moderna è battuta solo dal traffico di droga
per i profitti" ha aggiunto l'attrice americana Mira Sorvino,
nominata ambasciatrice di buona volontà delle Nazioni Unite. La
Sorvino rimprovera ai Paesi di spendere poco per
combattere questa pratica, "oltre al fatto che mancano leggi
forti e una formazione specifica della polizia - ha spiegato
ancora dalla tribuna dell'Onu - basti pensare che anche negli
Usa solo il 10% delle stazioni di polizia hanno un protocollo
riguardante il traffico di umani".