ll Consiglio di Sicurezza
dell'Onu lancia un segnale di unità nella lotta al Daesh. I
Quindici hanno approvato all'unanimità la risoluzione
presentata dalla Francia in risposta agli attentati di Parigi,
che invita gli Stati membri "a raddoppiare e coordinare gli
sforzi per prevenire e reprimere gli atti terroristici".
Inoltre, il documento chiede loro di "adottare tutte le misure
necessarie in linea con il diritto internazionale", per
sconfiggere lo Stato Islamico.
Nella risoluzione si domanda ai Paesi membri
dell'organizzazione internazionale di "intensificare i propri
sforzi per arginare il flusso dei foreign fighters, per
prevenire e reprimere i finanziamenti al terrorismo". Il testo
è modellato sulla risoluzione adottata dopo gli attacchi
dell'11 settembre 2011.
"Quello del Daesh è stato un atto di guerra nei confronti
della Francia - ha affermato dopo il voto l'ambasciatore di
Parigi al Palazzo di Vetro, Francois Delattre - lo Stato
Islamico però non ha attaccato solo la Francia e i francesi, ma
tutto il mondo". "Nei prossimi giorni - ha aggiunto - Parigi
triplicherà la sua capacità di attacco contro il cuore
dell'Isis con l'arrivo della portaerei Charles de Gaulle".
Mentre l'ambasciatore britannico alle Nazioni Unite, Matthew
Rycroft, ha detto che oggi il Consiglio di Sicurezza ha inviato
"un segnale unanime, ossia che non ci sarà tregua negli sforzi
per fermare Daesh".
L'ambasciatore russo Vitaly Churkin ha invece continuato a
sostenere l'importanza di adottare anche il testo di Mosca: una
versione aggiornata del documento anti-Daesh proposto a margine
dell'Assemblea Generale che contiene ancora il punto respinto
sin da subito dai Paesi occidentali, in cui si chiede di
intervenire contro i gruppi di estremisti "con il consenso dei
governi degli stati colpiti". Puntando quindi a coinvolgere
nella coalizione anche il presidente siriano Bashar al Assad.