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Nazioni Unite. L'Onu prova a ripartire da un "Patto per il futuro". Ecco cosa prevede

Angela Napoletano lunedì 23 settembre 2024

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato domenica il Patto per il futuro

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato domenica il Patto per il futuro, un testo in 42 pagine che definisce le sfide che la comunità internazionale dovrà affrontare per un avvenire di pace e prosperità. Il documento è l’esito di una negoziazione cominciata nove mesi e guidata da Germania e Namibia. La cornice in cui è stato approvato è il Summit sul futuro, in corso al Palazzo di vetro di New York fino a stasera, che anticipa il dibattito generale della 79esima sessione dell’Assembla in programma per una settimana a partire da domani (martedì 24 settembre).

Il Patto, che include una sezione sul futuro digitale responsabile e sostenibile (Global Digital Compact) e una dichiarazione sulle generazioni che verranno, copre un’ampia gamma di temi, in tutto 56, tra cui pace e sicurezza, povertà, sviluppo, cambiamento climatico, cooperazione digitale, cybersicurezza, diritti umani, empowerment femminile e giovani. Un capitolo a parte è dedicato alle riforme di governance globale da cui dipende il futuro delle organizzazioni interazionali e della stessa grande famiglia di nazioni che compongono l’Onu. Tra i nodi prioritari in questo ambito c’è l’ampliamento del Consiglio di Sicurezza chiesto, in particolare, dai Paesi africani in nome di una maggiore rappresentatività del grande tavolo a ferro di cavallo dell’Onu che delibera in materia di guerra e pace.

Secondo il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, l’adozione del Patto è una svolta che può salvare “il multilateralismo dal baratro” rendendolo più “efficace, inclusivo e interconnesso”. Adesso, ha aggiunto, sono necessarie “azioni concrete” su ciascuna delle linee indicate dal documento a cominciare dal cessate il fuoco nei conflitti “che dilaniano il mondo”.

Dell’accordo fa parte un paragrafo sull’impegno al disarmo: “no” al nucleare, limiti alla corsa agli armamenti nello spazio e regole più stringenti sull'uso dei cosiddetti “robot killer”, dispositivi militari che possono selezionare e attaccare obiettivi senza intervento umano diretto, come droni o torrette automatiche. L’allegato sul digitale, ancora, propone l’istituzione di un Panel scientifico indipendente all’interno delle Nazioni Unite, incaricato di valutare l’intelligenza artificiale, i suoi rischi e le sue potenzialità. L’obiettivo è avviare un dibattito sulla governance dell’IA, aperto a governi, aziende tech, società civile e accademia, per definire norme e standard etici condivisi.

Il via libera al testo non era scontato. La portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, ha raccontato che c’era così tanta incertezza che Guterres aveva preparato tre diversi discorsi da pronunciare a seconda dell’esito della discussione: uno per l'approvazione, uno per il rifiuto e uno per lo stallo. Ad agitare l’aula è stato anche un imprevisto che ha allungato i tempi dell’acquisizione. Il viceministro degli affari esteri russo, Sergey Vershinin, ha presentato un emendamento al testo, sostenuto da Bielorussia, Corea del Nord, Iran, Nicaragua e Siria, per introdurre il “principio di non interferenza negli affari interni degli Stati”. L’iniziativa è stata infine ampiamente respinta.