"Siamo molto preoccupati. Ci sono
qualche centinaio di migliaia di persone, e il dato è
ottimistico, che sarebbero pronte a partire sulle spiagge del
Nord Africa". Lo ha detto Carlotta Sami,
dell'Unhcr, parlando ai giornalisti nel porto di Catania.
"Alcuni di questi - ha aggiunto - cercheranno di arrivare in
Europa ed è meglio quindi mettere in piedi subito una strategia
per affrontare tutto questo. In Europa 28 Stati membri possono
gestire l'accoglienza di alcune centinaia di migliaia di
persone". Se il conto delle vittime di
sabato venisse confermato, sarebbero circa
1.600 i
morti dall'inizio dell'anno. Il bilancio lo ha Vincent Cochetel, direttore eruopeo dell'Anco commissariato Onu per i rifugiati (Unchr).
Nel 2014 "almeno 219mila persone hanno attraversato il
Mediterraneo e ben 3.500 vite sono state perse". A suo
avviso, "non c'è alcuna ragione per sperare che in Italia e in
Grecia arriveranno meno persone rispetto al 2014. Ciò che è
sbagliato è che non vengano registrate la maggior parte delle
persone sbarcate, non vengano prese le loro impronte digitali e
che vegano invece lasciate tranquillamente partire verso Paesi
Ue come Svezia e Germania". Il segretario generale delle
Nazioni unite
Ban Ki-moon ha riconosciuto il "pesante impatto"
sull'Italia per l'arrivo di tanti migranti ed è grato al governo
italiano per tutti i suoi sforzi. Ban ha fatto appello alla comunità internazionale perché dimostri solidarità e divida il peso di questa crisi. Ban osserva che il Mediterraneo è diventata "la rotta più letale
del mondo" per migranti e per chi cerca asilo. "La risposta
della comunità internazionale deve essere globale e collettiva". "L'ennesimo incidente" ci
ricorda urgentemente della necessità di di una presenza
"robusta" di ricerca e soccorso nel Mediterraneo ha detto Ban che ha incoraggiato gli stati europei e la Ue ad "accelerare
gli sforzi per affrontare in modo globale le difficoltà di chi
cerca rifugio entro i loro confini".