Ucraina. Olena, l'influencer cattolica della solidarietà che dona ambulanze
Olena Kulygina, l'influencer cattolica, mentre consegna gli aiuti acquistati con i fondi raccolti su Internet
«Non potevo restarmene a Leopoli, chiusa fra le aule di una facoltà, mentre le bombe devastavano il Paese e i miei genitori erano in un territorio occupato dai russi». In quasi un anno di attacchi, Olena Kulygina ha viaggiato per migliaia di chilometri, da un capo all’altro dell’Ucraina, per consegnare aiuti di ogni tipo. Comprese cinque ambulanze, un camion e tre auto. Tutto acquistato o donato grazie ai suoi “amici” su Internet e a un passaparola digitale che hanno fatto di Olena una delle più note influencer cattoliche dell’Ucraina in tempo di guerra. E una crowdfunder, una catalizzatrice di fondi, da record. « La fede ci assicura che nulla è impossibile. E il Vangelo ci racconta che un granello di senape può dare molto frutto. Lo sto sperimentando in questa folle tragedia».
Olena Kulygina, l'influencer cattolica, mentre consegna gli aiuti acquistati con i fondi raccolti su Internet - Avvenire-Kulygina
Era la responsabile del master di comunicazione nella scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Leopoli. Ha lasciato la città dell’ovest una volta scoppiata la guerra. «Perché sono originaria della regione di Kherson. E per me è sta-to uno choc vederla conquistata dai russi», confida. Oggi vive a Zaporizhzhia, in una camera spartana all’interno del palazzo della Curia latina, accanto alla Cattedrale intitolata a Dio Padre misericordioso. Un punto di appoggio per la studiosa 38enne che dalla città a cinquanta chilometri dalla linea del fuoco si muove fino a ridosso del fronte pur di far arrivare ciò di cui la gente e i militari hanno più bisogno. Ogni mese riesce a ricavare online oltre 5mila dollari che in gran parte diventano farmaci. «Devo a un gruppo di medici questa rivoluzione nella mia vita – afferma –. Li avevo conosciuti a un corso in università dove avevo tenuto alcune lezioni sul rapporto fra temi sanitari e social media. Quando è iniziata l’invasione russa, sono stata contattata per sapere se li potevo aiutare a trovare bendaggi e soluzioni per disinfettare». Non solo Olena è riuscita a mettere insieme quanto occorreva, ma anche ha lanciato l’idea di offrire un’ambulanza. «Ho scritto un post su Facebook. In dieci giorni avevo davanti a me il mezzo grazie a una rete di cattolici in Germania. A supportarmi anche una conduttrice di Radio Maria».
Olena Kulygina, l'influencer cattolica, davanti a un'ambulanza - Avvenire-Kulygina
La docente è ormai una factotum, capace di muoversi fra ospedali, paesini bombardati, retrovie dei soldati. «In questi mesi abbiamo messo a disposizione vetture che sono servite per evacuare la popolazione dalle zone più a rischio. Alcuni dei mezzi comprati sul Web sono passati dai territori appena liberati di Kherson e sono approdati fino in Donbass. Altri vengono utilizzati per soccorrere i militari». Un’altra ambulanza è stata acquistata con il contributo del vescovo latino Jan Sobilo, ausiliare della diocesi di Kharkiv-Zaporizhzhia che la sua gente chiama più semplicemente il “vescovo di Zaporizhzhia”. Olena è diventata una delle sue più strette collaboratrici nel corso del conflitto. Sempre accanto a un pastore che anche da solo distribuisce viveri e beni di prima necessità nei villaggi più colpiti dai raid russi, a ridosso del confine fra l’Ucraina occupata e quella libera, o in mezzo alle truppe in trincea. «La mia piccola esperienza testimonia come il mondo cattolico sappia unire preghiera e azione – osserva l’influencer – . Ovunque si prega per l’Ucraina. Ma ciò che è stato possibile raccogliere è figlio dell’impegno dei cattolici che vivono in molti Paesi, dagli Stati Uniti alla Spagna, passando per la Francia o la Polonia. E non si tratta soltanto di soldi, ma anche di abiti, equipaggiamenti medici, cibo, generatori elettrici». Sui profili social, Olena racconta dove finiscono le donazioni. Con foto, interviste, filmati. E con lei che di persona consegna i “regali”.
Olena Kulygina, l'influencer cattolica, mentre consegna gli aiuti acquistati con i fondi raccolti su Internet - Avvenire-Kulygina
Negli ultimi giorni l’esperta di comunicazione ha portato con un camion i farmaci in tre ospedali vicino a Kramatorsk, ultimo epicentro dei combattimenti. «I medicinali sono una delle principali urgenze. Mancano soprattutto i più costosi: sono quelli che mi indicano i dottori e che provvedo a reperire in tutto il mondo». Per Olena, la mobilitazione solidale è anche una via di evangelizzazione. «Quando mi vedono scaricare gli aiuti, in tanti mi domandano: perché lo fai? Allora io ripeto che sono credente. Sopra le scatole c’è una croce. E all’interno metto anche qualche corona del Rosario o i libri delle preghiere». Una pausa. «Qualche giorno fa ho chiesto a un medico al fronte di che cosa avesse più necessità. Pensavo mi desse una lista di farmaci. Invece mi ha risposto: “Di una Bibbia e di un prete per confessarmi”. Sono riuscita a soddisfare entrambi i suoi desideri».