Il numero di migranti e rifugiati arrivati in sei Paesi europei (Grecia, Bulgaria, Italia, Spagna, Malta e Cipro) ha superato il milione nel 2015. Lo ha fatto sapere l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (
Oim) che, in una nota congiunta con le Nazioni Unite, ha dato anche la cifra esatta: 1.005.504 persone al 21 dicembre.
Al primo posto di questa contabilità però sono i
morti. Si calcolano che circa
3.700 persone abbiano perso la vita, morti o dispersi, durante il viaggio verso l'Europa.
La metà di quelli che sono arrivati è costituita da siriani in fuga dalla guerra, mentre un altro 20% è afghano, 7% iracheno.
La gran maggioranza (816.752) è arrivata via mare in Grecia. "Sappiamo che le migrazioni sono inevitabili, necessarie e desiderabili", ha affermato il capo dell'Oim, William Lacy Swing. "Ma non basta contare il numero di quanti arrivano o di quelli che quest'anno sono morti o dichiarati dispersi. Dobbiamo anche agire. Le migrazioni devono essere legali, sicure e protette sia per gli stessi profughi sia per i Paesi che li accolgono", ha puntualizzato.
Secondo l'Unhcr, nel 2016 i numeri saranno simili a quelli del 2015. Il movimento da record delle persone verso l'Europa è un segnale del livello record di problemi nel mondo, con un numero di sfollati interni e rifugiati che oltrepassa i 60 milioni, ha fatto sapere l'Unhcr la scorsa settimana. "Non comprendo perché la gente insista che si tratta di un problema europeo, questo è un
problema globale", ha detto Moller.