L'Interpol ha lanciato oggi dalla sua sede a Lione una «allerta globale» ai suoi 188 paesi membri, mettendo in guardia contro la «forte possibilità di attacchi violenti» in seguito al progetto di un gruppo integralista cristiano americano di bruciare esemplari del Corano in concomitanza con il nono anniversario dell'11 settembre.Un'iniziativa che ha raccolto dure critiche (in prima fila l'Unione europea, le Nazioni unite e la Lega araba) e che oggi è stata condannata dall'università di Al Ahzar, la massima istituzione religiosa del mondo sunnita: «Se portato a termine il progetto rappresenterà una catastrofe per le relazioni umane, la coesistenza e la pace fra gli uomini, e provocherà dei sentimenti di collera nel mondo musulmano», ha messo in guardia la prestigiosa università, in un comunicato diffuso dall'agenzia Mena. «I musulmani non accetteranno alcun attacco al Corano», sottolinea Al Ahzar, ribadendo che una simile iniziativa potrebbe avere conseguenze «pericolose».
L'ISLAM CHIEDE A OBAMA DI INTERVENIREUno dopo l'altro i Paesi islamici più importanti, e quelli con una presenza musulmana significativa, invitano la Casa Bianca a intervenire. Il Pakistan ha definito «spregevole» il piano di Jones l'India ha invitato gli USA ad agire con «determinazione» nei confronti di quest'ultimo.È dall'Indonesia, però, che è arrivata la richiesta più decisa. Il presidente, Susilo Bambang Yudhoyono, ha scritto una missiva a Obama, che nel Paese con il più grande numero di musulmani nel mondo trascorse diversi anni della propria infanzia. Nella lettera, ha spiegato un portavoce della presidenza, Yudhoyono ha sottolineato il rischio che il rogo progettato dal pastore Terry Jones «vanifichi gli sforzi che Indonesia e Stati Uniti stanno facendo per costruire relazioni tra l'Occidente l'Islam». «È profonda - afferma la missiva- la preoccupazione che il rogo inneschi un conflitto tra le religioni».Il presidente americano, di recente nel mirino delle critiche della destra per aver dato un via libera politico alla costruzione di una moschea vicina a Ground Zero, ha condannato come «deleterio» il rogo annunciato d Jones. In un'intervista al canale ABC il presidente americano ha definito il gesto «fruttuoso per la campagna di reclutamento» di al Qaeda. Il gesto di Jones, ha aggiunto Obama, potrebbe generare «violenze gravi in Afghanistan e in Pakistan e alimentare il reclutamento di individui desiderosi di farsi esplodere nelle città americane ed europee. Spero che costui (Jones, ndr) sia uno motivato dalla fede».L'Islam radicale si prepara ad un confronto duro, simile a quello che vide l'Occidente sotto accusa per le vignette blasfeme su Maometto. Ma si muove anche l'Islam moderato. Il rettore dell'Istituto musulmano della Grande Moschea di Parigi ha invitato a non reagire al rogo dei Corani minacciato da un pastore battista americano. «Chiedo ai miei correligionari di non cedere alla provocazione e di rispondere con saggezza, esprimendo compassione», ha dichiarato Dalil Boubakeur, a Radio Monte Carlo. Boubaker ha criticato l'iniziativa annunciata per l'11 settembre: «È una data che addolora e rattrista tutta l'umanità, perchè prendersela con i musulmani? Gli autori della strage erano terroristi, gente spregevole che non rappresenta in alcun modo l'opinione dei musulmani».