"Dobbiamo fare di più per aiutare i profughi". È l'appello che lancia il presidente degli
Stati Uniti,
Barack Obama, parlando per l'ultima volta davanti all'
Assemblea generale delle Nazioni Unite, a
New York. "Dobbiamo aprire i nostri cuori per accogliere i profughi nelle nostre case" ha detto. Nel suo intervento di ieri sera
il premier Matteo Renzi aveva ribadito che l'Unione europea non è riuscita a dare una risposta all'emergenza migranti.
Ma Obama ha parlato anche della situazione in Siria, della Russia e della Corea del Nord. Ecco i principali punti toccati nel suo discorso.
IL CONFLITTO IN SIRIA. "In Siria è
difficile che ci possa essere una vittoria militare definitiva" ha dichiarato Obama. Il presidente ha sottolineato che "dobbiamo proseguire nel tentativo di
trovare una soluzione diplomatica".
ISRAELE E PALESTINA. "La
diplomazia è la vera chiave per fermare la violenza" ha detto Barack Obama, facendo l'esempio di Israele. "Non si può affermare la propria leadership sminuendo gli altri. Israele sa che non può occupare in via permanente la terra palestinese". "Se
Israele riconoscesse che non può occupare permanentemente la
Palestina e se
i palestinesi riconoscessero la legittimità di
Israele - ha detto Obama -
entrambe le parti ne beneficerebbero".
NO AGLI UOMINI FORTI. "No agli uomini forti e a modelli di società guidate dall'alto" ha scandito Obama. E molti lo hanno inteso come un riferimento implicito al candidato repubblicano
Donald Trump, che correrà per la
Casa Bianca l'8 novembre contro la candidata democratica
Hillary Clinton.
CONTRO FONDAMENTALISMO E RAZZISMO. "C'è un crescente conflitto tra liberalismo e autoritarismo"; il modello statunitense non è l'unico giusto, ma "
sarò sempre dalla parte del liberalismo contro l'autoritarismo" ha detto Obama. "Credo che la vera democrazia rimanga la migliore strada" da intraprendere, ha aggiunto. "Dobbiamo
respingere qualsiasi forma di fondamentalismo, di razzismo e qualsiasi idea secondo cui esiste una superiorità etnica.
Dobbiamo sposare la tolleranza che risulta dal rispetto per tutti gli esseri umani". "La nostra comunità internazionale deve continuare a lavorare con quelli che cercano di costruire, invece di distruggere".
LA RUSSIA. "Abbiamo visto
la Russia cercare di ottenere la gloria perduta con l'uso della forza", ma il mondo è troppo piccolo per far risorgere 'le vecchie mentalità'". "Lo abbiamo visto in Medio Oriente, dove i leader perseguono gli oppositori politici o le minoranze. E questo ha aiutato a far crescere il Daesh".
LA COREA DEL NORD. La Corea del Nord è una "terra desolata" afferma Obama. "C'è un forte
contrasto fra il successo della Corea del Sud e la terra desolata della Corea del Nord, che mostra come l'economia controllata dalla Stato è una strada senza uscita".
Per quanto riguarda invece lo sviluppo del programma nucleare
nordcoreano, Obama ha ribadito l'importanza di una reazione comune ed
unita da parte della comunità internazionale affinché Pyongyang "paghi
le conseguenze" del suo comportamento.
L'INTESA SUL CLIMA. Obama è tornato a fare
pressione sui leader globali affinché ratifichino l'accordo di
Parigi sul clima:
"Se non agiamo con coraggio, il conto che ci verrà presentato lo
sarà con migrazioni di massa, città sommerse dall'acqua, scorte
alimentari decimate e disperazione".
"Ci deve essere un senso di urgenza per fare entrare in vigore
l'accordo e aiutare i paesi poveri a scavalcare forme distruttive
di energia", ha aggiunto Obama che nel corso dell'ultimo G20
tenutosi in Cina ha sottoscritto l'impegno sul clima insieme
al collega cinese Xi Jinping.