Ripercorre le tappe della sua
presidenza, i suoi successi, uno a uno. E invia un messaggio
chiaro:
Hillary Clinton è quella che puo continuare e finire il
lavoro. "È pronta per essere il prossimo
presidente, la più qualificata di tutti noi". Così
Barack
Obama conquista la platea della
convention democratica di
Filadelfia, trascinata dal "suo" presidente che ancora una volta
con passione, chiarezza e orgoglio si dice pronto a "passare il
testimone" a chi può portare avanti quella speranza,
hope, e
quel cambiamento,
change, che sono stati i marchi di fabbrica
del suo trionfo nel 2008. Alla fine, a suggellare quel passaggio
di testimone,
l'abbraccio con Hillary, salita a sorpresa
sul palco.
Nel suo lungo intervento Obama alla "visione pessimistica"
emersa dalla convention repubblicana contrappone il suo
"ottimismo per il futuro dell'America". Un ottimismo al quale
non c'è scampo, dice, dopo tutto quello che "abbiamo fatto
insieme": "Abbiamo superato la peggiore recessione degli
ultimi 80 anni", "abbiamo fatto sì che la copertura sanitaria
non sia un privilegio per pochi, ma un diritto di tutti",
"abbiamo riportato le truppe a casa".
L'America è "più forte" di quando "abbiamo iniziato",
prosegue.Non è l'America che i repubblicani dipingono: "è
vero possiamo fare meglio e abbiamo ancora del lavoro da fare",
ma "l'America è già grande. È già forte. E vi assicuro che
la nostra forza non dipende da
Donald Trump". Obama
attacca il
tycoon direttamente e indirettamente. "Offre solo slogan, e
offre solo paura", afferma. "La nostra forza non arriva da
qualcuno che si autodichiara 'il salvatore', uno che da solo
può riportare ordine".
E per battere Trump in "un'elezione diversa dalle altre"
serve Hillary - assicura Obama - con la sua forza e il suo
coraggio. "Vi chiedo di fare per Hillary quello che avete fatto
per me otto anni fa", "per dire no al cinismo e respingere la
paura".Attacca duramente Trump anche il vice presidente
Joe Biden,
che sul palco della convention democratica avrebbe potuto
salirci oggi in un'altra veste se si fosse candidato. La
decisione di non scendere in campo quest'anno fa tramontare i
sogni presidenziali di Biden per motivi di età. In uno dei
discorsi più appassionati ed efficaci dei suoi otto anni da
vice, Biden tesse le lodi di Hillary, in grado di rendere
l'America più sicura. Con Trump invece "siamo meno sicuri":
è il candidato "meno preparato", "dice di interessarsi alla
classe media, ma sono solo sciocchezze".
Si presenta ai democratici invece
Tim Kaine, accettando
ufficialmente la nomination alla vicepresidenza. Kaine si
racconta, e in spagnolo definisce Hillary
lista, pronta per
l'incarico. E anche lui attacca Trump, arrivando anche ad
imitare la sua voce provocando l'ilarità della platea: dal
tycoon arrivano "solo promesse", nessun piano per risolvere i
problemi, "dice solo 'credetemi',
believe me".Non risparmia
Trump neanche il tre volte sindaco di New York
Michael
Bloomberg, indipendente, ma che dopo aver rinunciato a scendere
direttamente in campo per la Casa Bianca ha deciso do appoggiare
Hillary: "Sono indipendente ma Hillary è la scelta giusta",
Trump è solo un "demagogo".