Usa. Trump incontra Obama e prepara la squadra
Entra nel vivo il processo di transizione Casa Bianca, dove il presidente eletto Donald Trump e la moglie Melania sono stati ricevuti da Barack Obama e dalla first lady Michelle. Trump ha parlato per oltre un'ora e mezzo con Obama nello Studio Ovale mentre Michelle ha mostrato a Melania la residenza privata, al piano superiore, compresa la famosa finestra da dove si può vedere il presidente al lavoro. Il ministro della Difesa, Ash Carter, ha informato ufficialmente le forze armate del trasferimento dei poteri in corso e il briefing quotidiano dei servizi di intelligence è stato esteso anche a Trump e al suo vicepresidente, Mike Pence. Nei prossimi 72 giorni, cioè fino all'inaugurazione del 20 gennaio prossimo, Trump dovrà definire la nuova squadra di governo. Quanto ai restanti incarichi pubblici che dovrà assegnare, circa 4.000, l'inter partirà dopo l'inaugurazione anche perché alcuni richiedono il disco verde del Senato, oltre che dell'intelligence.
Con il presidente eletto Donald Trump "è stata una conversazione eccellente". Così il presidente Barack Obama dopo l'incontro nello Studio Ovale della Casa Bianca con il suo successore. Scambio di cortesie tra i due presidenti. L'uscente Barack Obama ha descritto come "un eccellente conversazione" il suo primo incontro alla Casa Bianca con il neo-eletto e suo successore, il repubblicano Donald Trump cui ha promesso che farà "tutto ciò che gli sarà possibile" affinché il il nuovo inquilino del 1.6000 di Pennsylvanya Avenue abbia successo. Trump ha ricambiato la gentilezza di Obam e usando toni presidenziali e non quelli cui ci ha abituato durante la campagna elettorale, si è detto "impaziente di lavorare con il presidente" Obama.
AL LAVORO SULLA SQUADRA DI GOVERNO Rottura e continuità. Personalità forti della cerchia repubblicana e uomini del settore privato di area conservatrice più o meno impegnati nella campagna elettorale. All'indomani della vittoria alle elezioni presidenziali, gli osservatori e gli analisti iniziano a disegnare l'organigramma della squadra che affiancherà Trump nel governo degli Stati Uniti per i prossimi 4 anni. Questi alcuni dei nomi più gettonati dalla stampa americana in queste ore nei ruoli chiave della futura amministrazione.
SEGRETARIO DI STATO Newt Gingrich, ex speaker della Camera, 73 anni, uomo influente nei circoli repubblicani di Washington, viene dato come probabile segretario di Stato. Gringrich è un trumpiano della prima ora, uno dei pochi che non ha mai vacillato nel suo appoggio incondizionato. Per la poltrona di John Kerry, che fu già di Hillary Clinton, sulla stampa Usa circolano anche i nomi di Robert 'Bob' Corker, senatore del Tennesseee attuale presidente della Commissione Esteri del Senato e di John Bolton, il 'neocon' già ambasciatore Usa presso le Nazioni Unite nell'era Bush e ancora oggi ascoltato consigliere di molti thinkthank conservatori.
L'ECONOMIA Secondo indiscrezioni che circolano già da giorni su diversi quotidiani Usa, Trump avrebbe già individuato il suo uomo alla guida del Tesoro. Si tratta di Steven Mnuchin, laurea a Yale, già banchiere di Goldman Sachs, oggi numero uno della finanziaria Dune Capital e presidente finanziario della campagna elettorale di Trump. Mnuchin, dopo aver accumulato milioni di dollari con Goldman Sachs si è dato alla produzione di film e ha fondato una società che ha finanziato tra l'altro la produzione di successi del botteghino come'Avatar' e 'American Sniper'. Uomini della finanza potrebbero occupare un'altra casella chiave per l'economia Usa, quella di segretario al Commercio: in corsa ci sarebbero il miliardario Wilbur Ross e Dan DiMicco, ex amministratore delegato del colosso dell'acciaio NucorCorp. Entrambi sono consiglieri di Trump. Un altro multimilionario è in predicato per la poltrona di capo del dipartimento per l'Energia: si tratta di Harold Hamm, Ceo di Continental Resources.
SEGRETARIO ALLA DIFESA Stephen Adley, ex consigliere per la Sicurezza Nazionale e l'ex senatore Jim Talent sono i due nomi circolati per la poltrona di ministro della Difesa. Secondo altre fonti citate dai media Usa, tra i papabili ci sarebbe anche anche Jeff Sessions, consigliere di Trump durante la campagna elettorale. Senatore dell'Alabama, 69 anni, Sessions fa parte dell'ala conservatrice del partito (sua la proposta di bandire gli omosessuali dall'esercito) ed è decisamente interventista in politica estera (appoggiò con fervore l'invasione Usa dell'Iraq nel 2003). Fautore dell'America first' e su posizioni più isolazioniste invece è un altro possibile segretario alla Difesa, l'ex generale Michael Flynn. In corsa ci sarebbe anche il 39enne repubblicano Duncan Hunter.
PROCURATORE GENERALE Il nome più scontato al momento sembra quello dell'ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani. A pochi minuti dalla vittoria, lo stesso Trump ha tributato al sindaco della tolleranza zero un ringraziamento esplicito per non aver mai mollato durante la campagna elettorale. Da procuratore del distretto Sud di New York City, prima di diventare sindaco, Rudi Giuliani ha indagato sui principali casi di mafia e sulla corruzione a Wall Street. Al secondo posto del 'toto governò c'è Chris Christie, attuale capo del 'transition team', la squadra che traghetterà Trump alla Casa Bianca. Governatore del New Jersey, 54 anni, Christie è stato indicato anche come possibile segretario al Commercio, ma sconta lo scandalo che ha investito alcuni dei suoi collaboratori sugli appalti per i lavori del Washington Bridge.
SEGRETARIO AGLI INTERNI Il petroliere Forrest Lucas, 74 anni, numero uno e co-fondatore della Lucas Oil, potrebbe essere il prossimo segretario agli Interni degli Stati Uniti. La nomina di Lucas aprirebbe un clamoroso conflitto di interessi, considerato che il dipartimento che andrebbe a occupare si occupa della tutela del territorio e quindi delle concessioni petrolifere e minerarie.I candidati alla poltrona di Segretario agli Interni sono diversi, si parla di Robert Grady, ex funzionario di alto livello nell'amministrazione Bush e perfino di uno dei figli di Trump, Donald Trump Jr pare sia interessato alla carica. Ma un nome in particolare suscita forte curiosità, quello di Sarah Palin, già candidata vice presidente con John McCain contro Barack Obama nel 2008. Secondo il magazine Politico, Trump potrebbe indicare proprio la ex governatrice dell'Alaska come ministro dell'Interno.
SANITÀ E SERVIZI SOCIALI Il governatore della Florida Rick Scott, ma soprattutto l'attivista per i diritti degli afroamericani Ben Carson, sono i nomi che circolano per il ruolo di segretari alla Sanità. Lo stesso Trump, riferendosi a Carson, ha detto esplicitamente che"sarà molto coinvolto nella mia amministrazione nei prossimi anni".
CAPO DELLO STAFF Reince Preibus, 44 anni, è il favorito per ricoprire uno dei ruoli più delicati dell'amministrazione, quello di capo dello staff della Casa Bianca. Priebus è presidente del comitato nazionale dei Repubblicani, ruolo che favorisce il legame tra lo stato maggiore del partito e il nuovo presidente,soprattutto dopo la conquista del Congresso. Priebus è considerato molto vicino a allo speaker della Camera, Paul Ryan.