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D-DAY. Obama: Sbarco in Normandia ha cambiato corso della storia

sabato 6 giugno 2009
Il "coraggio" delle forze alleate ha "cambiato il corso del ventesimo secolo". È quanto ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a Colleville Sur Mer, nel nord-ovest della Francia, nel corso delle celebrazioni del 65esimo anniversario dello Sbarco in Normandia."Amici e veterani, ciò che non possiamo dimenticare, che non dobbiamo dimenticare, è che c'è stato un tempo e un luogo in cui il coraggio e l'altruismo di pochi sono stati in grado di cambiare il corso di un intero secolo", ha detto il capo della Casa Bianca in un cimitero di guerra americano sopra alla spiaggia di Omaha."Nonostante il pericolo fosse enorme, nelle circostanze più difficili, degli uomini che si ritenevano persone normali hanno trovato in loro stessi qualcosa per realizzare lo straordinario", ha aggiunto l'ex senatore dell'Illinois.Per Obama, lo sbarco delle forze alleate sulle spiagge della Normandia, il 6 giugno 1944, ha cambiato il corso della seconda guerra mondiale e permesso di liberare l'Europa occidentale dal gioco della Germania nazista. "Allora non potevamo sapere che tanti dei progressi che avrebbero plasmato il ventesimo secolo, sulle due rive dell'Atlantico, sarebbero scaturiti da questa battaglia per un pezzo di spiaggia lungo solamente 9 chilometri e largo 3", ha osservato."Se gli Alleati avessero fallito qui, l'occupazione di questo continente da parte di Hitler sarebbe potutaproseguire a tempo indeterminato", ha aggiunto Obama. "Invece, la vittoria ha permesso di mettere piede in Francia. Ha aperto una strada verso Berlino. E ha reso possibili i successi seguiti alla liberazione dell'Europa: il piano Marshall, la Nato, e la prosperità e la sicurezza condivise che ne sono derivate".Lo sbarco degli alleati in Normandia dunque - secondo Obama - e la seconda guerra mondiale sono serviti a salvare il mondo dal male e dalla tirannia. "Viviamo in un mondo - ha detto Obama - di valori incompetizione tra loro e in mezzo ai dubbi su quale sia la verità. In questo mondo è difficile che qualche cosa emerga come universale per tutta l'umanità. La Seconda guerra mondiale ci è riuscita". Obama ha quindi voluto rendere omaggio a suo nonno, Stanley Dunham, che arrivò in Normandia un mese dopo il D-Day, e a suo zio Charles Payne, che era nella prima divisione dell'esercito Usa durante la guerra. "Nessun uomo che ha diviso il sangue o ha perso un fratello può dire che la guerra sia un bene. Ma tutti sappiamo che quella guerra è stata essenziale". "Non sono - ha concluso - il primo presidente che ricorda questo anniversario. E probabilmente non sarò l'ultimo".