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L'emergenza. Iraq, Obama: vogliamo evitare il genocidio

sabato 9 agosto 2014
​In un discorso alla Nazione il presidente Obama ha detto che i raid contro gli jihadisti che avanzavano verso Erbil sono stati coronati da successo e che sono state distrutte molte armi. "Vogliamo evitare il genocidio", ha aggiunto, preannunciando che Francia e Gran Bretagna hanno aderito all'operazione per la protezione delle minoranze in Iraq. Gli attacchi aerei Gli Stati Uniti hanno esteso la loro offensiva in Iraq contro i militanti dello Stato islamico, lanciando due nuovi attacchi aerei per bloccarne l'avanzata su Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno. In una nota del Pentagono si legge che droni e jet militari hanno colpito due volte una posizione dei combattenti sunniti "eliminandoli con successo". In seguito, i jet hanno neutralizzato con otto bombe un convoglio di veicoli e una postazione d'attacco vicino Erbil. Qui gli Stati Uniti hanno una sede diplomatica e il relativo personale. Prima di queste azioni, gli aerei americani avevano condotto raid lanciando bombe a guida laser. L'operazione aveva preso il via dopo che il presidente Barack Obama aveva autorizzato azioni limitate, in parallelo al lancio di aiuti alimentari alle minoranze fuggite dalla città, che sono proseguite anche durante la notte tra venerdì e sabato. Anche gli inglesi hanno iniziato un'operazione di soccorso, con due aerei militari carichi di aiuti umanitari per 75mila persone, che verranno paracadutati sul monte Sinjar. La Casa Bianca e il segretario di Stato americano John Kerry hanno ribadito che spetta all'Iraq risolvere il conflitto e che Washington può soltanto essere di sostegno. Gli islamisti hanno preso da mesi il controllo di vaste zone nel nord dell'Iraq, mentre l'esercito di Baghdad e i combattenti curdi peshmerga non sono riusciti a fermarli. Tra le ultime loro conquiste ci sarebbe anche la diga di Mosul, la maggiore del Paese e vitale per intere città. Intanto i ribelli sunniti minacciano 40.000 persone di minoranze religiose (soprattutto cristiani) che si sono rifugiate sul monte Sinjar.Obama ha parlato della situazione irachena anche con il re di Giordania, Abdullah II. Una nota riporta che hanno discusso "l'urgenza di fornire assistenza umanitaria" e "di sostenere un processo politico inclusivo" in Iraq. Gli Usa continuano infatti a premere su Baghdad affinchè velocizzi la formazione del nuovo governo unitario che includa tutte le minoranze del Paese.
I raid continuerannoGli Stati Uniti continueranno i raid aerei contro le milizie jihadiste irachene, se questo fosse necessario a proteggere i diplomatici e i consulenti militari. Lo ha affermato il presidente americano Barack Obama. Parlando nel suo tradizionale discorso settimanale, Obama haspiegato di aver autorizzato i raid in Iraq per proteggere il personale americano impegnato nella città settentrionale di Erbil. "E, se necessario, questo è quello che continueremo a fare", le sue parole.
"I migliaia - forse decine di migliaia - di uomini iracheni, donne e bambiniche sono scappati verso la montagna erano affamati e stavano morendo di sete. Cibo e acqua che abbiamo consegnato per via aerea li aiuteranno a sopravvivere", ha detto Obama. "Ho inoltre approvato attacchi aerei americanui mirati per aiutare le forze irachene a spezzare l'assedio e trarre in salvo queste famiglie".
Obama ha sottolineato che gli Stati Uniti "non possono e non dovrebbero intervenire ogni volta che c'è una crisi nel mondo". Ma, ha aggiunto, quando c'è "una situazione come quella su questa montagna, quando innumerevoli persone innocenti stanno fronteggiando un massacro quando abbiamo la capacità di aiutarli a prevenirlo, semplicemente gli Stati Uniti non possono guardare dall'altra parte. Siamo americani. Noi agiamo. Noi guidiamo. Ed è quello che abbiamo intenzione di fare su quella montagna". Come capo delle forze armate americane, ha aggiunto il presidente Obama, "non consentirò che gli Stati Uniti siano trascinati a combattere un'altra guerra in Iraq. Le truppe da combattimento americane non torneranno a combattere in Iraq, perchè non c'è alcuna soluzione militare americana a quellagrande crisi laggiù. Ciò che noi faremo è portare avanti la nostra più ampia strategia in Iraq. Proteggeremo i nostri cittadini. Lavoreremo con la comunità internazionale per affrontare questa crisi umanitaria. Aiuteremo a prevenire che questi terroristi abbiano un covo sicuro permanente da cui attaccare l'America".Donna uccisa per aver imprecato contro i jihadisti
Una donna è stata 'giustiziata' dai miliziani dello Stato islamico in Iraq per avere imprecato contro i jihadisti e cercato di convincere i commercianti di un mercato locale a non vendere loro alcuna merce. Lo ha riferito oggi un responsabile della polizia di Kirkuk. La donna, 40enne, è stata uccisa a colpi d'arma da fuoco nei pressi della sua casa, nel villaggio di Al Zab, a sud-ovest di Kirkuk, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni. "Uno o due giorni per salvare gli yazidi"Restano "uno o due" giorni di tempo per salvare gli yazidi iracheni in fuga dalle persecuzioni dello Stato islamico. Trascorso questo tempo, la minoranza religiosa irachena intrappolata nell'area montagnosadi Sinjar non avrà scampo e sarà giustiziata dalla fame e dai miliziani islamisti. Lo ha detto la parlamentare irachena Yazidi, Vian Dakhil.