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Migranti. Sciagura in mare al largo del Marocco. È l'anno nero della rotta atlantica

Marco Birolini venerdì 27 dicembre 2024

Un barcone di migranti in difficoltà

Nuova immane tragedia in mare, lungo la rotta atlantica che dall’Africa porta verso la penisola iberica. Lo scorso 19 dicembre - ma la notizia è trapelata solo dopo Natale - un’imbarcazione diretta alle Canarie (dove negli ultimi due giorni sono sbarcati quasi mille richiedenti asilo) è naufragata al largo del Marocco. A bordo c’erano almeno 80 migranti, tra cui 25 cittadini del Mali che sono morti nella sciagura. Undici persone, secondo il governo maliano, sono invece state salvate. Tutti gli altri risultano dispersi in mare. Le vittime potrebbero perciò essere addirittura 70.

Ma sono ore difficili anche nella Manica, dove i guardacoste francesi hanno soccorso ieri 18 migranti, tra cui 3 bambini, «a bordo di un’imbarcazione precaria» di fronte al porto di Dieppe, città portuale del nord-ovest della Francia: lo hanno spiegato le autorità locali. Una volta fatti sbarcare a Dieppe, i migranti hanno ricevuto l’assistenza dei soccorritori, con visita medica e distribuzione di indumenti in una palestra messa a loro disposizione dal comune di Dieppe. Secondo quanto riferito dalla prefettura di zona all’agenzia France Presse, si tratta di 17 cittadini siriani e di un cittadino libico. La loro situazione amministrativa verrà esaminata «caso per caso», precisa la prefettura, annunciando il rafforzamento dei «pattugliamenti locali per accrescere la prevenzione e la capacità di reazione dinanzi a queste situazioni».

Rotta atlantica, l'anno da dimenticare

L’anno che va a concludersi è stato un anno particolarmente drammatico per i migranti sulla rotta marittima atlantica verso l'Europa. Il rapporto sul Diritto alla vita dell'organizzazione Caminando Fronteras fornisce il triste bilancio di una media di 30 decessi al giorno, per un totale di 9.757 morti nelle acque atlantiche e 517 nel Mediterraneo sulla rotta algerina. Tra le vittime ci sono 421 donne e 1.538 ragazze, ragazzi e adolescenti. Le tragedie sono aumentate soprattutto sulla rotta della Mauritania, principale punto di partenza per le Isole Canarie. Tra le principali cause di questo cupo bilancio, l'Ong evidenzia l'omissione del dovere di aiutare, la priorità del controllo dell'immigrazione rispetto al diritto alla vita, l'esternalizzazione delle frontiere in Paesi senza risorse adeguate, l'inerzia e l'arbitrarietà nei salvataggi, la criminalizzazione delle organizzazioni sociali e delle famiglie. L’ong ricorda che sono situazioni di estrema vulnerabilità che spingono i migranti ad avventurarsi in mare in condizioni molto precarie. Il rapporto indica un aumento del numero di bambini e adolescenti sulle principali rotte migratorie verso la Spagna: si tratta di soggetti deboli che continuano a soffrire la mancanza di protezione e di garanzie da parte delle autorità. Particolarmente critica è la situazione delle Isole Canarie, dove i bambini non identificati come tali convivono con gli adulti in centri di accoglienza, una realtà che li espone al rischio di abusi. Terribili anche le condizioni delle donne, vittime di ogni tipo di violenze e segregazioni durante le fasi del viaggio.

Arrestato un trafficante

I carabinieri di Lecce hanno arrestato un cittadino romeno di 39 anni: l’uomo, accusato di traffico internazionale di migranti e destinatario di un mandato di arresto europeo, si nascondeva in una struttura ricettiva in provincia di Lecce, una masseria a Calimera. È accusato di aver nascosto, ad agosto del 2022, 31 persone, tra cui 21 cittadini dell'India e 10 del Bangladesh, in un autotreno diretto in Romania. Un soggetto violento, capace di aggredire brutalmente una delle sue vititme con calci e pugni alla testa: su di lui pendeva una condanna a 4 anni e 2 mesi rimediata in Romania: al suo arrivo nella struttura ricettiva salentina il suo nominativo è stato inserito nella banca dati delle forze dell'ordine. I carabinieri hanno avviato una serie di accertamenti, anche a livello internazionale, e lo hanno smascherato.