Il cardinale Timothy Dolan si è detto «profondamente rattristato» dai commenti del presidente americano Barack Obama a sostegno dei matrimoni omosessuali. Il vescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale Usa, nel ribadire ieri quanto affermato nel settembre dell’anno scorso in una lettera aperta al capo della Casa Bianca, ha messo in chiaro che i vescovi cattolici sono «pronti a sostenere ogni misura positiva presa dal presidente e dall’Amministrazione per rafforzare il matrimonio e la famiglia». «Di fronte alle parole e alle azioni che mettono a repentaglio l’istituzione del matrimonio, il vero caposaldo della nostra società», però, «non si può rimanere in silenzio», ha ammonito il cardinale. «Il problema della dichiarazione di Obama non è solo quello di una contrapposizione con la tradizione religiosa cattolica e di larghe fasce del pensiero protestante e non protestante – da aggiunto –. Ma così il si mette contro tutta una tradizione umanistica».In un’intervista televisiva concessa mercoledì alla rete
Abc, Obama ha infatti confidato la sua «personale» convinzione che le nozze gay dovrebbero essere legali, scatenando un’accesa reazione su entrambi i fronti a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Nonostante i sostenitori dei matrimoni tra membri dello stesso sesso leggano futuri sviluppi legislativi nell’«apertura» del presidente democratico – già definita dal sindaco di New York, Michael Bloomberg una «sostanziale svolta nella storia dei diritti civili degli Stati Uniti» – per molti si tratta invece solo di una «calcolata, seppur rischiosa, mossa elettorale». Il partito democratico è infatti già partito all’attacco del candidato del Gop (Grand old party) Mitt Romney con spot pubblicitari che lo accusano, quale oppositore di ogni tipo di unione civile tra gay, di voler «tornare indietro nella strada dell’uguaglianza». Sebbene, poi, secondo fonti vicine alla Casa Bianca, l’imprevisto commento del vicepresidente Usa, Joe Biden, a favore delle nozze omosessuali, abbia «forzato» l’annuncio di Obama, previsto invece per settembre alla convention democratica di Charlotte, in North Carolina.Dove, ironicamente, un referendum ha appena approvato l’emendamento della Costituzione statale che proibisce le nozze gay.