Guerra. Zelensky all'Isola dei serpenti per il 500esimo giorno di guerra
Il presidente Zelensky all'Isola dei serpenti
«E' con grande tristezza che commemoriamo i 500 anni dall'invasione russa dell'Ucraina. I nostri cuori si sono spezzati dal momento in cui la penisola della Crimea è stata annessa e la regione del Donbass invasa, oltre otto anni fa, dalla Federazione Russa. Avevamo tutti sperato e pregato che un tale attacco sui confini sovrani ucraini sarebbe passato in fretta, ma oggi l'Europa è in guerra. Oltre sette milioni di persone sono scappate dalla loro amatissima Ucraina verso l'Europa centrale e occidentale e anche oltre». Kenneth Nowakowski, eparca e guida spirituale della comunità greco-cattolica ucraina del Regno Unito, nella cattedrale della Sacra Famiglia di Londra, in pieno centro, a due passi da Oxford street, ha presieduto una celebrazione e per commemorare i "500 giorni dall'invasione dell'Ucraina" alla quale hanno partecipato circa cinquecento cittadini ucraini, molti in fuga dal loro Paese.
Il vescovo, arrivato nel 2020 nel Regno Unito, che ha vissuto per oltre dieci anni in Ucraina, ricorda come sia stato Papa Francesco, insieme ai vescovi cattolici europei, il primo a chiedere ai fedeli di aiutare «i loro fratelli e le loro sorelle ucraini quando ha lanciato uno speciale appello per gli aiuti umanitari». «Durante la Domenica della Divina Misericordia del 2016, le parrocchie cattoliche hanno raccolto oltre 15 milioni di euro nell'iniziativa chiamata "Papa per l'Ucraina" per aiutare quanti soffrivano nelle regioni orientali dell'Ucraina», ricorda monsignor Nowakowski. «Anche se questo anniversario mi porta a riflettere sul dolore di questa guerra devo anche ringraziare Nostro Signore Gesù Cristo per la solidarietà e la gentilezza dei miei confratelli cattolici, dei loro sacerdoti e dei loro fedeli per tutto quello che hanno fatto e stanno facendo».
L'eparca della comunità greco-cattolica del Regno Unito ha anche parlato, più volte, del grande sforzo fatto dai cittadini del Regno Unito per aiutare il suo popolo e ringraziato le organizzazioni che hanno reso possibile a oltre 163mila ucraini essere accolti in Gran Bretagna.
«Pur travolti dall'orrore di questa guerra, durante la quale abbiamo visto le nostre scuole, gli ospedali, le case, i teatri e i posti di lavoro distrutti con una violenza incredibile dobbiamo ricordarci della generosità di normali cittadini, soprattutto in Polonia e in altri Paesi confinanti con l'Ucraina che hanno aperto le loro case, i loro cuori e le loro comunità a coloro che sono scappati dalla violenza. In occasione di questi 500 giorni dobbiamo anche ricordarci, nelle nostre preghiere, i cittadini europei che hanno sostenuto l'Ucraina e gli ucraini in questa ora del bisogno senza battere ciglio», dice monsignor Nowakowski.
Zelensky in preghiera ricordando i 500 anni dall'inizio della guerra con la Russia - Ansa
Nelle stesse ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita a Istanbul, ha pregato con il Patriarca ortodosso Bartolomeo per le vittime della guerra con la Russia. In un tweet Zelensky ha dichiarato di aver parlato con il Patriarca dell'attuazione della formula di pace e del ritorno in Ucraina dei bambini che sono stati deportati dai russi e che devono essere restituiti alle loro famiglie. Il presidente ha ringraziato Bartolomeo per il suo incrollabile sostegno e le sue preghiere per la pace, la condanna dell'aggressione e dei crimini e l'assistenza completa ai cittadini ucraini colpiti dalla guerra.
Zelensky prega a Istambul con il Patriarca Bartolomeo - Ansa
Sempre oggi il presidente Zelensky ha anche visitato l'Isola dei Serpenti dove ha deposto fiori per i soldati caduti. L'isola ha un forte valore simbolico. Si trova a nord ovest del Mar Nero ed è stata catturata dai russi all'inizio del conflitto. Dopo quattro mesi di bombardamenti è stata riconquistata dagli ucraini alla fine di giugno 2022.
«Sono grato a tutti coloro che hanno combattuto qui contro gli occupanti. I terroristi russi avevano bisogno dell'isola per distruggere l'intero sud del nostro paese, la nostra bellissima Odessa e altre città. I nostri soldati li hanno fermati», ha sottolineato il presidente Zelensky.